08/11/2021 – Indagato per corruzione. Il nome del governatore della Campania entra nelle indagini della Procura di Salerno sugli appalti truccati e il voto di scambio nelle cooperative sociali. È l’inchiesta che, un mese fa, ha travolto il suo cerchio magico e paralizzato le attività nel Comune-feudo: mandando ai domiciliari uno dei fedelissimi, il supervotato consigliere regionale Nino Savastano, e in carcere il dominus delle coop, F. Z..
Che poi ha cominciato a collaborare con i magistrati ed ha lasciato la cella. È lui il testimone eccellente che ha ricostruito i suoi rapporti politici con il presidente della Regione e con i due figli piazzati in politica: R., ex assessore al Bilancio di Salerno, e P., oggi deputato e vicecapogruppo del Pd alla Camera.
Al Governatore, gli agenti della Mobile hanno notificato la richiesta di proroga delle indagini avanzata dai pm Elena Cosentino e Guglielmo Valenti, col procuratore Giuseppe Borrelli e l’aggiunto Luigi Alberto Cannavale. Sono indagati con il governatore, sempre per l’ipotesi di corruzione, anche F. M., storico collaboratore del presidente della Regione e oggi braccio destro dell’attuale sindaco di Salerno, E. N. ( anche quest’ultimo sotto inchiesta, ma per turbativa d’asta) e lo stesso Z..
Gli inquirenti chiedono altri sei mesi per indagare. Vanno approfonditi gli spunti emersi un anno e mezzo fa, con quei “pizzini” sequestrati in una della cooperative di Z.. Era il 22 giugno del 2020 quando i poliziotti, nel corso delle perquisizioni nelle sedi delle società in affari col Comune, trovano due appunti. – [CONTINUA SU FONTE]