Il ragazzo sconterà sei mesi nella prigione militare “Prison Six”. L’accusa è aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito: “Israele può continuare questa occupazione, ma non nel mio nome”, racconta a IlFattoQuotidiano.it. In Israele decine di soldati si rifiutare di andare il guerra nella Striscia, mentre nel mondo si moltiplicano le manifestazioni organizzate da esponenti delle comunità ebraiche contro l’operazione “Protective Edge”
Udi Segal, 19 anni, israeliano, sta aspettando di essere preso e incarcerato nella prigione militare Prison Six dalle autorità del suo paese. L’accusa è aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito: “Israele può continuare questa occupazione, ‘but not in my name’, non nel mio nome”, racconta a IlFattoQuotidiano.it. Un sondaggio del Jerusalem Post rivela che l’86% dei cittadini israeliani si dichiara favorevole all’operazione Protective Edge. Dall’altra parte, però, almeno 50 soldati dell’Israel Defense Force hanno annunciato il loro rifiuto di partecipare all’operazione e migliaia di rappresentanti delle comunità ebraiche di tutto il mondo, guidate dal movimento di ebrei ortodossi antisionisti Neturei Karta, stanno manifestando nelle piazze contro l’attacco israeliano a Gaza.
Anche gli ebrei gridano “stop bombing Gaza” Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, ieri in tremila sono scesi in piazza Rabin, a Tel Aviv, per manifestare contro i raid d’Israele sulla Striscia. “L’appoggio del paese alla politica del primo ministro, Benjamin Netanyahu, è ancora forte – spiega Segal – ci sono molte persone, però, che sono stanche di questa guerra. Solo tra i miei coetanei, conosco almeno 120 o 130 ragazzi che hanno preso la mia stessa decisione”. A New York, Parigi, Londra, migliaia di ebrei hanno manifestato in strada al grido di “Palestina libera” e “no allo stato d’Israele” per protestare contro la politica militare del premier israeliano. A capo della maggior parte di queste manifestazioni c’erano gli ebrei ortodossi di Neturei Karta, un movimento antisionista nato a Gerusalemme nel 1938. Continua su FONTE