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Censura Totale, nessun TG o giornale nazionale ne parla: in 110mila a protestare a Bruxelles contro Austerity ed Europa, le immagini

By admin

November 08, 2014

Bruxelles 06/11/2014 – manifestazione anti-austerity: in 110mila in piazza, scontri con la polizia. Auto in fiamme, cassonetti bruciati e una città bloccata per una intera giornata. Questo è il bilancio della mobilitazione sindacale di oggi a Bruxelles. Secondo la Croce Rossa sono almeno 14 le persone ferite portate in ospedale.

Violenti scontri tra dimostranti e forze dell’ordine durante la manifestazione convocata dai sindacati di sinistra per contestare le misure di austerity adottate dal governo di centro-destra del primo ministro Charles Michel. Misure che comprendono il taglio di 11 miliardi di euro di spesa pubblica nei prossimi cinque anni e lo slittamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni dal 2030.

La manifestazione di oggi è solo la prima di una serie di iniziative pianificate dai sindacati che comprendono anche scioperi in diverse province nelle prossime settimane, prima dello sciopero generale in tutto il Paese indetto per il 15 dicembre. Secondo la polizia, almeno 100mila persone hanno partecipato al corteo di protesta mentre per i sindacati erano almeno 130 mila.

 

A detta di Marc Goblet, segretario generale del sindacato di sinistra Fgtb (Federazione generale del lavoro Belga), che ha tenuto un intervento in piazza durante la giornata, quella di oggi è una mobilitazione cui “i governanti e i padroni non potranno rimanere sordi”. I sindacati si lamentano col governo per il trattamento di favore rivolto al mondo della finanza e dell’industria, rispetto a quello del lavoro, attraverso le misure adottate. “L’accordo del governo – denuncia Goblet dalla piazza – è socialmente scorretto e ingiusto, perché fa pesare il costo della sicurezza sociale sul settore pubblico. Prendono i soldi della collettività e li mettono nelle tasche degli azionisti”. I sindacati, intenzionati a proseguire le manifestazioni, avvisano il primo ministro di essere disposti al dialogo solo ad alcune condizioni: rispetto della libertà di negoziazione sindacale, misure di sicurezza e garanzia sociale e, infine, una tassazione equa. Fonte