Ambiente e salute

Il Pd si compra il quotidiano «Europa» di Menichini, per 200 mila euro.

By admin

November 17, 2014

“Europa” non chiude, dal 1° gennaio con Unita’ in Fondazione Eyu. Il tesoriere Pd: siamo soddisfatti. Menichini: non saremo voce del Pd – Roma, 14 novembre 2014. Il Partito Democratico ha presentato una proposta di acquisto per rilevare la testata del quotidiano Europa dal 1 gennaio 2015 e “far si’ che possa continuare la sua attivita’ editoriale all’interno della Fondazione EYU”. Lo ha annunciato il tesoriere del Partito Democratico Francesco Bonifazi. “Siamo quindi soddisfatti: e’ una bella notizia perché il Pd – ha sottolineato- si e’ impegnato a fondo negli ultimi mesi in questa operazione, così come e’ stato fatto per L’Unita’, nella convinzione che cio’ che fa parte della storia del nostro partito non debba essere disperso”. “E’ arrivata all’ultimo momento utile – ha informato sul web il direttore di “Europa” Stefano Menichini- ma e’ arrivata, la notizia che nella redazione di Europa aspettavamo da molte settimane insieme ai nostri lettori piu’ affezionati: il giornale online non si spegne, non si stacca, non si oscura, non smette di essere aggiornato con le news, le analisi, i commenti, le gallerie multimediali, le dirette in streaming, i blog. Grazie, bisogna dirlo, alla determinazione e all’impegno del gruppo dirigente democratico, che ha dato un seguito concreto ai riconoscimenti di stima recenti e passati”. Detto questo, “la notizia di oggi e’ dunque buona, ma parziale. Europaquotidiano.it non si spegne come temevamo, ma le condizioni della sua esistenza futura sono tutte da conquistare. Possiamo essere ottimisti ma non fideisti: dobbiamo lavorare duro su una possibilita’ che ci viene offerta. E’ un’altra promessa da fare chi ci segue – decine di migliaia di persone, soprattutto da quando abbiamo spostato energie e idee sul digitale: con una mano vi daremo il giornale che avete conosciuto, con l’altra ci batteremo per darvi, presto, qualcosa di piu’ e di meglio.

Certo, nessuno puo’ dire oggi come questa seconda vita sara’: il mese e mezzo di proroga che ci siamo dati servira’ infatti a definire un nuovo progetto editoriale e soprattutto a trovare chi lo voglia sostenere, perché com’e’ noto il Pd in quanto tale non puo’ né vuole farlo. Sono finiti i tempi dei giornali tenuti in piedi artificialmente da partiti le cui casse erano imbottite dal finanziamento pubblico. La crisi generale e del settore dell’editoria, i sacrifici da condividere col paese, la diffidenza dell’opinione pubblica, le campagne politiche anti-partitiche, infine la ben nota linea renziana sull’argomento: tutto contribuisce ad asciugare i flussi del sostegno pubblico ai giornali”. “Anche se non esistera’ mai un “organo ufficiale” del Pd (guai, noi comunque non saremmo capaci di farlo) – ha concluso Menichini ci sara’ dunque una seconda vita per questa testata, per questa redazione.Intanto, davvero, grazie: l’incoraggiamento ricevuto e’ stato fondamentale per moltiplicare gli sforzi e trovare le soluzioni. Dovremo meritarcelo ancora”. (askanews)

Ma chi è Stefano Menichini, uomo di partito e direttore del quotidiano Europa? Leggiamo la sua biografia:

“È direttore di Europa dal luglio 2005. Nel passato remoto ha lavorato per oltre diciotto anni al manifesto, a partire dall’autunno 1979. Cominciò diffondendolo davanti al liceo, ci entrò per tagliare i rotoli delle agenzie, ha finito come caporedattore centrale ed editorialista di politica. È passato per qualche anno dall’altra parte della barricata occupandosi di comunicazione istituzionale al Comune di Roma e a palazzo Chigi come consigliere del presidente Amato, poi nel 2003 è stato chiamato per dare una mano a disegnare e a far partire Europa, di cui è stato vicedirettore sotto la direzione di Nino Rizzo Nervo. È stato sporadicamente autore di programmi tv (LineaTre di Lucia Annunziata, 1996) e di libri di politica. Ha avuto pretese di spin doctor partecipando alle campagne elettorali per Rutelli sindaco di Roma (1997: una facile vittoria) e dell’Ulivo (2001: una più che onorevole sconfitta). Vive a Roma, dove è nato nel 1960. Si occupa il più possibile dei suoi due figli, Lorenzo e Alexander, prima che le parti si rovescino. Gioca a calcio, si immerge, scia, legge libri di storia. Segue con passione i destini della As Roma e le serie televisive americane, cioè il più alto prodotto culturale del ventunesimo secolo. In segreto colleziona reperti storici e militari. Tiene (non abbastanza aggiornato) un blog che si chiama Democratico, all’indirizzo www.stefanomenichini.it”

A tre mesi dalla fine delle pubblicazioni de L’Unità, lo storico quotidiano del Pci prima e del Pd poi, il partito democratico ha presentato una proposta d’acquisto per rilevare la testata Europa. A dare la notizia è, con una nota, lo stesso tesoriere del Partito Democratico, Francesco Bonifazi. L’offerta dei Democratici è valida per rilevare la testata da gennaio 2015 “per far sì – si legge – che possa continuare la sua attività editoriale all’interno della Fondazione Eyu“. Il tesoriere Pd esprime soddisfazione per la notizia perché il partito “si è impegnato a fondo negli ultimi mesi in questa operazione, così come è stato fatto per L’Unità, nella convinzione che ciò che fa parte della storia del nostro partito non debba essere disperso”.

Europa, quotidiano nato nel 2003 come giornale del partito Margherita, aveva gradualmente visto diminuire i finanziamenti pubblici riservati agli organi di stampa di partito, dopo la nascita del Partito Democratico che, nel 2007, si formò proprio grazie alla fusione tra Ds e Margherita. Dal 2012, il quotidiano non riceveva più fondi ed era caduto in una crisi che aveva portato alla decisione, il primo novembre 2014, di fermare le pubblicazioni.

Sull’altro fronte, è di ieri la notizia, comunicata dai liquidatori della casa editrice Nuova Iniziativa Editoriale, che nessuna delle tre offerte ricevute per rilevare L‘Unità è stata giudicata congrua, anche se il termine ultimo per presentare proposte d’acquisto è stato prorogato e scadrà il 30 novembre 2014. Subito, il comitato di redazione dello storico quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci ha manifestato la propria preoccupazione con una nota: “Grande preoccupazione per la valutazione dei liquidatori della Nuova Iniziativa Editoriale circa la non congruità delle tre offerte relative all’acquisto dell’Unità ricevute entro il 31 ottobre. Ci attendiamo – si legge ancora – una veloce soluzione della vicenda, soprattutto a tutela dei lavoratori del giornale che da agosto sono in Cassa integrazione a zero ore”.