Ambiente e salute

IL GOVERNO DEI QUAQUARAQUA’ FA DIETROFRONT AL CANONE RAI IN BOLLETTA ENEL

By admin

November 27, 2014

Dietrofront del governo sul canone Rai in bolletta, proprio un governo di quaquaraquà. Il governo fa retromarcia sul canone in bolletta. Vincono le lobby dell’energia che subito avevano annunciato battaglie contro un provvedimento che gli avrebbe affibbiato il ruolo di riscossore per lo Stato. Il progetto slitta al prossimo anno e resta ferma l’idea di far pagare le seconde abitazioni ma a tariffa ridotta.

Colpo di freno sul canone Rai in bolletta elettrica. Nella serata di ieri fonti di Palazzo Chigi hanno fatto filtrare che «la riflessione in atto per ridurre e semplificare il canone Rai è strategica ma appare improbabile che l’ipotesi possa maturare entro questa legge di Stabilità visti i tempi tecnici troppo stretti». Dunque salta l’emendamento che si stava mettendo a punto e che doveva essere presentato in Senato.

La riforma slitterà al 2015 e, forse, entrerà in vigore l’anno successivo. La decisione del governo, di fatto, sconfessa i ragionamenti che erano stati sviluppati in mattinata dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli che aveva parlato di canone Rai in bolletta a partire già dal mese di gennaio. Aggiungendo che legare il canone all’Irpef (una opzione della quale si era molto parlato nei giorni scorsi) è un meccanismo «complesso e farraginoso».

Il canone Rai si sa è una tassa odiatissima dagli italiani e forse anche per questo è la tassa più evasa. Questo provvedimento annunciato nella mattinata di ieri avrebbe certamente eliminato l’evasione del canone ma in compenso avrebbe ridotto di molto l’importo dello stesso che, come annunciato sarebbe passato a 60/65 euro, una buona notizia dunque per i cittadini onesti, quelli che le tasse le pagano tutte, nonostante la crisi. Ma ecco che già nella serata di ieri il governo Renzi ha fatto dietrofront sul dibattuto inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica, facendo sapere che è “improbabile” perchè i tempi tecnici sarebbero troppo stretti. Marcia indietro dunque, e pure precipitosa, dopo le critiche di Assoelettrica e i dubbi espressi dal presidente dell’Authority per l’energia e il gas, Guido Bortoni, che aveva definito “impropria” la modalità di riscossione che il governo voleva introdurre. Fonte Il Mattino.it