Ambiente e salute

950MILA EURO DI LIQUIDAZIONE PER 1 ANNO DI LAVORO! ECCO COME FASSINO UTILIZZA I SOLDI DELLE NOSTRE BOLLETTE DI GAS E LUCE

By admin

November 30, 2014

Genova 29/11/2014 – Cambio al vertice di Iren: De Sanctis esce con un milione e Bianco inizia il conto alla rovescia per andarlo a sostituire. L’incarico al nuovo ad sarà formalizzato nel corso di un cda fissato il 1 dicembre. L’uscente Nicola De Sanctis è stato sfiduciato a metà mandato dai Comuni di Genova, Torino e Reggio Emilia. 1 anno di lavoro, 950mila di buonuscita. A tanto ammonta la liquidazione dell’ad di Iren De Sanctis, silurato dai sindaci di Torino, Genova e Reggio Emilia: 200 volte il tfr di un dipendente. Per “convincerlo” a sloggiare gli è stato garantito pure un contratto di consulenza per altri 400 mila euro

Per aver lavorato un solo anno percepirà una buonuscita di 950 mila euro. Il fortunato è Nicola DeSanctis, amministratore delegato di Iren fresco di giubilamento: per togliere l’incomodo e liberare la poltrona su cui da lunedì siederà Massimiliano Bianco gli è stata concessa una super liquidazione.

Ma sulla decisione assunta dal “comitato del sindacato” della multiutility composto dai sindaci dei Comuni azionisti (Torino, Genova e Reggio Emilia) si è scatenata la bufera. Tra quanti hanno chiesto di sospendere “il maxi pagamento” e definire “stipendi più etici” per i manager c’è la Cisl che oggi con una lettera indirizzata ai primi cittadini ritiene la situazione “inaccettabile”. Se ci sono soldi, vadano “nelle strutture dei servizi, che richiedono una quantità di manutenzione ordinaria e straordinaria non sempre ottemperata al meglio”; o sul personale “vera risorsa dell’azienda”.

Tutto questo per fare davvero, “e non solo a parole, la tanto dichiarata responsabilità sociale del gruppo Iren”. In attesa di risposte dai sindaci partirà poi “una capillare opera di sensibilizzazione su questo tema che ha indignato sia i nostri quadri sindacali sia la gran parte del personale in azienda”. Che almeno questi soldi li tirino fuori coloro che hanno portato l’azienda in simili circostanze, ovvero il sindaco di Genova Marco Doria (che attraverso Spencer Stuart è stato l’artifice della nomina), i suoi colleghi Piero Fassino e Luca Vecchi (nonché il suo predecessore Graziano Delrio) che hanno assecondato la scelta, e il presidente Francesco Profumo, principale artefice della sfiducia verso De Sanctis. De Sanctis, amministratore delegato nominato nel giugno 2013, ha concordato “una risoluzione consensuale” del suo incarico e per questo percepirà una buonuscita di 900mila euro, più 50mila euro di bonus maturato sui risultati 2014, “più di 200 volte quello che avrebbe percepito di Tfr un dipendente per lo stesso periodo di lavoro”. Ma, avvertono i segretari Cisl, “non finisce qui, in quanto De Sanctis “esce dalla porta ma rientra dalla finestra”: Iren si è già impegnata a sottoscrivere con lui un contratto di advisoring da 400mila euro” fino al 31 dicembre 2015. In più è stato nominato il nuovo ad, Bianco: con De Sanctis dirigente fino al 31 dicembre 2015, “Iren pagherà due amministratori delegati” FONTE

 

Guatteri (M5S): “Una risata ci seppellirà”

La consigliera comunale sulla buonauscita da quasi 1 milione concessa all’ex ad: “Con i risultati conseguiti si sarebbero dovuti portare i libri in tribunale, altro che premio”. La notizia della risoluzione consensuale del contratto tra Iren e l’ex amministratore delegato Nicola De Sanctis  con una buonauscita di oltre 900mila euro e un premio risultato nel 2014 per circa 50mila euro ha ovviamente provocato reazioni nel mondo della politica.

“In primis, di quali risultati stiamo parlando? – si chiede Alessandra Guatteri del gruppo consiliare M5S reggiano – Dei ricavi per beni e servizi che calano del 18%. Dell’unico comparto che tiene che è quello idrico il cui margine operativo lordo aumenta del 33% grazie agli aumenti che noi abbiamo pagato in bolletta? Oppure parliamo del fatto che il  rigassificatore Olt, che non funziona, sembra essere stato un grande investimento perchè è stato definito essenziale e indispenssabile per la sicurezza del sistema nazionale del gas?”.

La Guatteri è quindi entrata nel dettaglio, ricordando come “lo stesso investimento sia  costato 900 milioni di euro, di cui 450 a carico di Iren. O vogliamo parlare del fatto che la società Olt Offshore Lng  sia consolidata con il metodo del patrimonio netto per un valore (dalla relazione semestrale di giugno) di 35 milioni di euro svalutato di 20 milioni rispetto a fine 2013? O, ancora, vogliamo tralasciare il dettaglio che  la società Olt Offshore Lng apporti al bilancio di Iren un risultato negativo non meglio specificato, però sicuramente superiore ai 12 milioni di euro e che al 30 giugno avesse un debito nei confronti di Iren di 416 milioni di euro (che erano 363 mln a fine 2013)?”

La consigliera grillina ha aggiunto: “O per risultati positivi si intende il fatto che la produzione di energia elettrica è calata del 25,8% nonostante si sia investito in due nuove centrali, quelle di Tusciano e Turbigo? Oppure valutiamo positivamente il  calo dei ricavi dello stesso comparto, che arriva al 16,5%? D’altronde, una società che al 30 settembre ha dovuto pagare 97  milioni di euro di oneri finanziari non si scompone di certo di fronte a 900mila euro di buonuscita. Così come 50mila euro sono una cifra irrisoria in confronto ai 281 milioni di indebitamento finanziario netto”.

La Guatteri ha concluso affermando che “con risultati di questo genere, la maggior parte degli imprenditori privati più che pensare ai bonus di risultato si chiederebbe come non portare i libri in tribunale. Oltre a una risata, ci aspettiamo almeno un ringraziamento per le quattro bollette che pagheremo nell’ultimo trimestre dell’anno e che serviranno a finanziare bonus e premi di risultato, ma non certamente a gestire con cura  i nostri beni comuni”.