Ambiente e salute

Mafia Capitale, Massimo Carminati e la lettera di Luca Odevaine a Renzi

By admin

December 13, 2014

ROMA – Massimo Carminati resta in carcere con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo che ha travolto Roma. In carcere rimangono anche Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Fabrizio Franco Testa ed Emilio Gammuto, mentre sono stati concessi i domiciliari a Raffaele Bracci. E nel frattempo spunta una lettera che Luca Odevaine, membro del Tavolo per i rifugiati, prima dell’arresto scrisse al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per farsi avanti attraverso la sua Fondazione nella gestione dell’emergenza immigrazione. Une lettera che il premier ignorò, e in cui Odevaine chiedeva nuove regole e maggiori risorse per l’accoglienza.

Scrive Valentina Errante sul Messaggero:

“E’ settembre, le richieste di arresto dei pm sono già sulla scrivania del gip. Odevaine è considerato l’uomo che, all’interno del Viminale, cura gli interessi di ”Mafia capitale” incassando 5mila euro al mese in cambio dell’affidamento alle cooperative di Buzzi di Sprar e Cara. Ma soprattutto è presidente della Fondazione Integra/azione, a nome della quale si rivolge a Matteo Renzi con una lettera che verrà ignorata. Il ministro dell’Interno ha già annunciato che Mare Nostrum chiuderà con l’entrata in scena di Frontex: Odevaine si propone come interlocutore del governo per gestire l’emergenza che, secondo l’inchiesta, frutta all’organizzazione milioni di euro. (…) Scrive Odevaine: «Da molti anni ci poniamo domande su quali possano essere le azioni necessarie per affrontare quella che l’Osservatore Romano, ha definito in questa terribile estate del 2014, una “ecatombe senza fine”. Le missioni come “Frontex” e “Mare Nostrum” – scrivono Odevaine e Calistri – non hanno dato i risultati sperati». E dopo un lungo passaggio carico di retorica sui valori dell’accoglienza e dell’integrazione, Odevaine arriva al punto: «Aver portato da 3000 a 20.000 i posti destinati allo Sprar, la riduzione significativa dei tempi della prima accoglienza, oltre all’unificazione in capo al ministero dell’Interno delle procedure relative ai minori, punti centrali del documento, avvicinano sensibilmente l’Italia ai paesi europei più avanzati nelle politiche di integrazione. Ma tutto ciò potrebbe funzionare in “tempi di pace”, con flussi migratori controllabili. Oggi la situazione non è tale da poter pianificare accoglienza ed integrazione in modo razionale. I numeri di questa emergenza stravolgono qualsiasi possibilità di pianificazione. E’ fondamentale quindi trovare una sintesi tra emergenza e pianificazione. E per fare ciò è indispensabile che ognuno faccia la propria parte». Odevaine chiede «la modifica degli accordi di Dublino, operazioni umanitarie che contemplino corridoi umanitari e presidi sulle coste del Mediterraneo, risorse economiche adeguate». (…) Le conversazioni intercettate dal Ros stonano con la retorica della lettera inviata da Odevaine a Renzi. Poche frasi registrate a maggio 2014: «Stando a questo tavolo nazionale… e avendo questa relazione continua con il ministero sono in grado di orientare i flussi che arrivano da giù… anche perché passano da Mineo, e poi da Mineo vengono smistati in giro per l’Italia, un po’ a Roma… un po’ nel resto d’Italia». E in un’altra conversazione: «M’hanno dato dei soldi che devo versare in Venezuela però me li hanno dati ieri sera, per cui stamattina sono andato in banca, qua, al Monte Paschi e non me li fa, cioè non posso versare tutti, perché se no mi fanno la segnalazione antiriciclaggio e allora ho versato… cioè, nel senso che più di 5mila euro per ogni versamento ti segnalano subito all’antiriciclaggio… e più di 10mila a settimana, cioè se fai più versamenti frazionati con una settimana superi i 10mila euro ti fanno la segnalazione. Ora, per evitare la segnalazione, ho versato 4500 euro a Mps stamattina, più altri 4500 li versiamo domani, poi se fai la stessa cosa a Banca popolare di Vicenza 4 e 5 oggi e 5 domani sono 9 e 9 18, mi sa che bisognerà fare poi la prossima settimana un altro paio di versamenti, io te li lascio a casa… le buste già divise con 4mila e 5… e la settimana prossima li vai a versare… dovrebbero essere, secondo me, adesso devo fa’ i conti mi sa che complessivamente m’hanno dato 30mila euro circa da versare». I fotogrammi della videocamera presente negli uffici dell’indagato confermano.

AMA: “E’ COSA NOSTRA” – “L’Ama è cosa nostra”: Mauro Evangelisti sul Messaggero ricorda che Carminati, nell’azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma,

“dettava la linea quando Panzironi gradualmente era caduto in disgrazia e c’era da decidere il nuovo cda; fino a non scoraggiarsi quando Marino rivoluziona Ama, manda come presidente Daniele Fortini che tenta di spezzare le catene con Cerroni (protagonista dell’altra grande inchiesta romana), ma all’inizio non si accorge che l’uomo che conferma alla direzione generale – Giovanni Fiscon, dirigente di lungo corso, stimato sia a destra, sia a sinistra – in realtò è (almeno secondo i giudici) a libro paga di Mafia Capitale. Così la 29 Giungno di Buzzi, che si può permettere di affermare «Ama c’est moi», macina appalti: la raccolta del multimatierale per la differenziata nei ristoranti (12,8 milioni di euro), il trasporto del materiale organico nell’impianto di compostaggio (oltre 20 milioni), perfino la pulizia di Porta Portese e la movimentazione dei rifiuti ospedalieri a Ponte Malnome. (…) La trangolazione Carminati-Buzzi-Panzironi, con la collaborazione del capogruppo del Pdl, Luca Gramazio, e la partecipazione straordinaria nella nuova legislatura del presidente del consiglio comunale, Mirko Coratti (Pd) funziona bene, almeno stando alla ricostruzione dei pm. Panzironi era stato nominato ad di Ama da Alemanno, ma anche dopo le sue dimissioni ha continuato a tenere i fili. (…)Il triangolo magico invece del «cerchio magico». Ecco, mentre la «squadra» fa girare il triangolo, ma si garantisce un futuro in Ama, la 29 Giugno macina appalti. Così nel 2011 Buzzi può festeggiare. «Sono uscito ora da Ama, ho parlato con Fiscon, la gara è stata aggiudicata, eh». Ecco che al consorzio Cns va una parte dell’appalto per la raccolta e il trasporto dei rifiuti negli impianti di compostaggio. La Cns di Bologna, però poi si scopre che affida tutto alla 29 Giugno.

SOCIALE, VERDE, MANUTENZIONE – Gli ambiti di azione degli indagati nell’inchiesta non si limiterebbero ad immigrati e rifiuti, come spiega Lorenzo De Cicco sul Messaggero, che aggiunge altri tre campi: verde, sociale, manutenzione.

“Ecco i tre settori dove si annidano le gare «sospette», quelle su cui si sta concentrando l’azione degli uffici del Segretariato Generale del Campidoglio. I tecnici stanno scandagliando in queste ore una settantina di appalti. (…) decine e decine di gare, per un valore che potrebbe superare, secondo fonti della maggioranza, i 50 milioni di euro. (…) La relazione che il Comune consegnerà all’Authority è il primo passo della procedura che potrebbe portare al commissariamento delle gare pubbliche bandite da Palazzo Senatorio. Non si tratterà in ogni caso di un “congelamento” in blocco di tutti i bandi, ma di operazioni mirate dopo un attento lavoro di analisi dei singoli atti da parte dell’Anac. (…) Nel mirino ci sono tutti gli appalti del Servizio Giardini dato che uno dei 37 arrestati del blitz di dieci giorni fa è Claudio Turella, un funzionario di questo ufficio a cui i carabinieri hanno sequestrato 572mila euro di mazzette trovate nella cassaforte della sua abitazione, alcune addirittura riposte nelle buste con il logo di Roma Capitale. Tutti gli appalti collegati al verde pubblico sono già stati bloccati dal sindaco Marino. Ma sotto la lente d’ingrandimento del Segretariato generale sono finiti anche gli altri settori dove secondo le carte dell’inchiesta si era allungata l’ombra lunga della Mafia Capitale: quindi i bandi del Dipartimento Politiche Sociali, ma anche quelle dei servizi di Manutenzione. E più si allarga lo spettro delle ricerche, più si ingigantisce la mole di soldi pubblici in ballo. Una cifra che, solo per questi tre settori, potrebbe arrivare a superare i 50 milioni di euro”. Fonte BlitzQuotidiano