Ambiente e salute

Vicenda Contatori elettronici per l’energia: Un deputato del M5S chiede spiegazioni al MISE

By admin

December 29, 2014

La vicenda: Chi ha controllato fino ad oggi i contatori di Enel e degli altri distributori? Pronti alla Class Action contro i responsabili. La vicenda dei contatori elettronici Enel è tornata alla ribalta La questione della certificazione dei contatori Elettronici Enel, ma usati anche da altri distributori come Acea, è di vecchia data. Fino ad oggi il MISE non ha mai dato seguito a quanto previsto dalla legge, cioè che vengano certificati da un ente terzo, che stabilisca la loro corretta misurazione. Come tutti sanno la telettura in questo Paese è una chimera ed è la principale causa di contenzioso con gli utenti perchè genera conguagli stratosferici e fatturazioni errate. Di recente infatti tra gli addetti ai lavori gira il termine ” l’effettiva – corretta lettura”, per giustificare la riposta tipica che i distributori danno ai consumatori che reclamando, fornendo l’effettiva lettura, si vedono rispondere dai distributori che per loro la lettura è corretta. Ci si è sempre chiesto: ma chi ci assicura realmente che funzionino e leggano l’effettivo consumo se non sono mai stati certificati da un ente terzo? La notizia del giorno è che finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di chiedere spiegazioni al MISE.

Un deputato del M5S Davide Crippa, vicepresidente della X Commissione della Camera che ho avuto modo di conoscere nell’audizione del 10 ottobre sulla Strategia Energetica Nazionale. Crippa ed altri deputati del movimento, oggi hanno presentato una“Question time” interrogazione a riposta immediata in commissione, una richiesta al ministero dello Sviluppo Economico dal seguente contenuto:[…]il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica; di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchio “China Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea;

La risposta del MISE: […] La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell’energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l’affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell’oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico. […]  Continua su FONTE