Ambiente e salute

l’assessore di SEL alla cultura alla regione Sardegna raddoppia le tasse per l’università, Studenti in rivolta

By admin

January 06, 2015

Tassa raddoppiata agli universitari. Incredibile ma vero, la giunta di professori universitari raddoppia la tassa per il diritto allo studio agli studenti cagliaritani. Ora Soru è “obbligato” a chiedere un rimpasto mentre i ragazzi dell’ateneo sono in rivolta.

Il miracolo di Sel e dell’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino: tassa per il diritto allo studio raddoppiata a Cagliari. Siamo di sinistra, ragazzi. Non solo: siamo una giunta di professori universitari, ed ecco la risposta. Tanto da finire attaccati in un sabato incredibile proprio dagli studenti di sinistra, i ragazzi di Unica 2.0. E da finire al centro delle critiche dello stesso rettore di Cagliari Melis: “Non comprendiamo come mai sia stata presa questa decisione senza prima consultare l’Università”, spiega in una nota. “Si tratta poi di un aumento deciso ad anno accademico in corso, che dunque ricade sulle spalle di famiglie che hanno deciso di iscrivere i propri figli sapendo che l’importo di questa tassa ammontava alla metà”. Una scelta che, secondo l’ateneo del capoluogo, non va di pari passo con l’esigenza di dare una mano ai “figli della crisi”.

C’era una volta un partito, Sel, che diceva di essere in prima linea per i precari. E che ora firma questo incredibile raddoppio della tassa regionale per il diritto allo studio, che passa da 60 a 142 euro. Senza rispetto, senza ritegno, sotto Capodanno. Facilitando notevolmente il compito di Renato Soru,che a questo punto non potrà che chiedere immediatamente un rimpasto nella giunta Pigliaru. Il rettore Melis insiste: “”L’applicazione dell’aumento – continua Melis – era stata sospesa dalla precedente Giunta in attesa di chiarimenti da parte del Ministero, ma soprattutto concordando con noi sulla necessità di non aumentare le tasse in un momento di seria difficoltà economica per la Sardegna. Infine, è una mossa che non aiuta lo sforzo che, come Ateneo, stiamo facendo con nostri fondi per consentire l’accesso agli studi universitari agli studenti meno abbienti, come i figli di cassintegrati, lavoratori in mobilità e di chi improvvisamente ha perso il lavoro”. La risposta dell’assessore Firino non si è fatta attendere: la tassa era ferma da troppo tempo, bisognava adeguarla, è un obbligo di legge. Grazie, grazie davvero. Questo è l’incentivo a studiare per i ragazzi sardi senza lavoro. Grazie, questo significa essere davvero di sinistra. Pietro Pittalis di Forza Italia non ha dubbi: “La Giunta Pigliaru opta per l’aumento e, dopo aver colpito le imprese con l’incremento dell’IRAP previsto in Finanziaria, prende di mira gli studenti e le loro famiglie. E dire che nel programma del presidente si puntava sulla scuola e sull’Università. Forse pensava solo al corpo docente e non anche agli studenti?”. FONTE

REPLICA DELL’ASSESSORE CLAUDIA FIRINO La replica di Claudia Firino al rettore di Cagliari: “Queste cose dovrebbe conoscerle bene”.

“Nessun aumento delle tasse ma una maggiore equità. Aumento solo per gli studenti con redditi alti e il finanziamento di oltre 600 borse di studio a favore di coloro che ne hanno più bisogno. Il rettore queste cose dovrebbe conoscerle bene: ci siamo incontrati molte volte”. L’assessore regionale Claudia Firino replica così all’affondo del rettore Giovanni Melis: “Nessun attacco al diritto allo studio e tanto meno agli studenti. L’aggravio sarà di 78 euro annui a carico degli studenti con redditi più alti che finanzieranno oltre 600 borse di studio a favore di coloro che ne hanno più bisogno poiché il tetto delle esenzioni, che sarà ulteriormente esteso, è già molto ampio”. Un intervento necessario: “Chi alle spalle dei sardi ha sparato davvero, soprattutto in tema di istruzione, con la precedente maggioranza, si dimentica forse che la protratta inadempienza della Regione Sardegna, unica in tutta Italia, comportava il rischio concreto del ricorso da parte delle altre regioni a cui avremmo dovuto pagare anche gli arretrati per il mancato recepimento di una norma nazionale. I tentativi dell’amministrazione regionale per ulteriori proroghe non sono mancati, ma non c’erano dunque più spazi di manovra, rischiando di risolversi in un boomerang”.