Ambiente e salute

Libia, il leader Abdullah: “L’Italia intervenga o l’Is attaccherà”

By admin

February 17, 2015

16/02/2015 – Abdullah al Thani, il premier del governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, chiede all’Occidente di sferrare un’offensiva aerea per stanare i jihadisti che controllano Tripoli; altrimenti – avverte- “la minaccia arriverà in Italia”. Al-Thani ha concesso un’intervista poche ore prima che i caccia egiziani bombardassero obiettivi in Libia in risposta alla barbara uccisione dei cristiani copti: “Abbiamo informazioni assolutamente confermate che al-Qaeda e l’Isis sono a Tripoli e vicino Ben Jawad”. “Chiedo alle potenze mondiali di stare a fianco della Libia e di lanciare raid aerei contro questi gruppi”. Altrimenti, è l’avvertimento, “questa minaccia dilagherà nei Paesi europei e specialmente in Italia…”.

“Guerra lunga e dispendiosa” – Per il momento, il premier italiano Matteo Renzi frena però gli interventisti: “In Libia c’è bisogno di responsabilità, non di fughe in avanti”, risposta diretta anche alle parole di Silvio Berlusconi che si diceva favorevole a una missione militare. Missione che,spiega al Fatto quotidiano l’esperto Vittorio Emanuele Parsi, sarebbe “lunga e dispendiosa, non solo per i bilanci dei Paesi che vorranno intervenire, ma anche dal punto di vista delle vite umane”. Secondo il direttore dell’Alta scuola in economia e relazioni internazionali: “Obama per la Siria e Iraq ha chiesto tre anni. Per stabilizzare la Libia non è sufficiente armare delle milizie o bombardare, è necessario cercare degli alleati e accettare la prospettiva di un impegno lungo”. Una cosa è certa, ribadisce Parsi: “Se non se ne occupa l’Italia, non lo farà nessuno”.  fonte