Ambiente e salute

Regalo della Regione Liguria ai primari: libera professione fuori dagli ospedali

By admin

February 17, 2015

17/02/2015 Genova – La Regione Liguria ha concesso ai primari ospedalieri la possibilità di svolgere l’attività privata extramoenia. Ciò significa che questi medici specialisti, quasi tutti di nomina politica, diversamente dai colleghi, potranno lavorare privatamente senza versare un soldo nelle casse pubbliche come accade agli altri medici assunti nel settore pubblico con contratto di esclusiva. Per i primari, insomma, niente più obbligo di lavoro privato intramoenia alle condizioni delle Asl e degli ospedali.

La modifica delle norme è stata approvata grazie al voto congiunto di Pd e Forza Italia. Il Pd ha confermato le divisioni della vigilia. Contrari il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità Claudio Montaldo (Pd) e l’assessore al Bilancio Pippo Rossetti.

Favorevoli al voto, tra gli altri, il presidente della giunta Claudio Burlando, la candidata alla presidenza della Regione Raffaella Paita, il capogruppo del Pd Antonino Miceli, ex paramedico ed ex sindacalista nel campo della sanità.

«Molto soddisfatto» si è detto il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, così come gli altri consiglieri del primo partito di opposizione. Sono stati inseriti incentivi e premi per i primari che scelgono invece l’esclusiva ospedaliera e che saranno in particolare favoriti nei concorsi. Obbligo di esclusiva mantenuta per i capi dipartimento.

«Questo è un pessimo segnale politico – ha invece detto il vicepresidente della giunta Claudio Montaldo, da dieci anni assessore alla Sanità (Pd) -. È stato modificato in peggio il modello di servizio sanitario. Mentre migliaia di dipendenti attendono da anni il rinnovo del contratto e il Governo taglia ancora i fondi nazionali, ci si è concentrati su un ristretto gruppo di professionisti, peraltro bravissimi, che affrontano la crisi in condizioni certamente migliori. Per la qualità della sanità ligure cambia solo la destinazione dei soldi di chi va a pagare: prima andava in parte alla sanità, ora va solo ai medici». Per Montaldo inoltre «le tariffe private dei primari aumenteranno non essendo più controllate e concordate. Non ci capirà la nostra gente – ha aggiunto – non ci capiranno i 26mila dipendenti della sanità».

Nino Miceli e Valter Ferrando, responsabile sanità del gruppo Pd, hanno invece evidenziato i vantaggi della scelta: «I primari continueranno a lavorare per il servizio pubblico garantendo qualità e contribuiranno a fare diminuire le liste di attesa» hanno spiegato. «Non è per nulla vero che si diminuiranno le liste di attesa» ha invece sottolineato l’assessore alla sanità. FONTE