Cronaca

Tifone nelle Filippine: più di 10.000 morti

By admin

November 11, 2013

Il tifone nelle Filippine ha messo in ginocchio un’area molto vasta. Sono serviti diversi giorni per capire che ci sono stati più di 10.000 morti e che 2.000 sono i dispersi, dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona. La gente sul luogo ha raccontato di persone che camminano senza meta, in cerca di qualcosa da mangiare, di bambini disperati, di gente che non riesce nemmeno a stare in piedi, tra il fango e i detriti. In totale sono state sei le isole colpite dalla violenta tempesta, la più potente mai avvenuta. La provincia di Leyte è stata fra le più colpite. Secondo il capo della polizia del luogo, circa l’80% della provincia è stato raso al suolo nella giornata di venerdì.

Diverse comunità sono ancora isolate. Molti luoghi sono senza acqua potabile, senza cibo e senza elettricità. Qualcuno ha raccontato anche di bande di criminali organizzati in azione, che hanno saccheggiato distributori di benzina e supermercati. Ma non si tratta solo di criminali: molta gente, dopo la distruzione del tifone, è stata vista scavare tra le macerie di alcune case, alla ricerca di conserve e pasta. E’ quello che ha fatto Edward Gualberto, padre di quattro bambini, che ha spiegato: “Se non si è mangiato niente da quattro giorni si può fare anche questo. Il tifone ci ha portato via anche la dignità. Ma ho ancora la mia famiglia e sono riconoscente a Dio“.

Il tifone si sta spostando adesso verso il continente e adesso Vietnam e Cina attendono con ansia l’arrivo della tempesta, che ha già causato alcune vittime in queste aree. Il tifone, comunque, ha rallentato e le autorità hanno avuto modo di procedere all’evacuazione di 600.000 persone.

La tempesta Haiyan ha devastato l’arcipelago: il maggior numero di morti si sono registrati nella città di Tacloban, al centro del Paese. I corpi delle vittime sono distesi delle strade, secondo la testimonianza di un ufficiale dell’aeronautica che ha sorvolato Tacloban. Lo ha reso noto il capitano John Andrews, vice direttore generale dell’Aviazione civile delle Filippine. Le comunicazioni sono interrotte nella zona centrale del Paese ed è difficile fare un bilancio effettivo ed ufficiale delle vittime e dei danni di Hayan-Yolanda.

Prima di giovedì, quando il passaggio del tifone era previsto, sono state evacuate migliaia di persone, piogge torrenziali e venti fortissimi hanno spazzato il territorio provocando danni. In tutto sono state almeno 750 mila le persone evacuate a causa della tempesta. Con venti di 235 chilometri orari e raffiche arrivate fino a 275, Hayan ha toccato terra in cinque punti, come ha riferito l’ufficio nazionale di meteorologia filippino Pagasa. A Tacloban le acque ghiacciate del Pacifico si sono spinte fino all’interno dell’abitato trascinando e devastando tutto ciò che hanno incontrato lungo il percorso.

Il Governo del luogo aveva invitato i cittadini a lasciare le abitazioni e a cercare un rifugio negli appositi luoghi indicati dalle autorità. Dopo il passaggio della violenta tempesta sui villaggi costieri delle isole di Leyte e Samar, il super tifone ha raggiunto la parte settentrionale della provincia di Cebu. Le persone a rischio erano 12 milioni, tra i quali ci sono anche gli abitanti di Cebu, che era stata già colpita poco tempo fa da un terremoto di magnitudo 7.1.

Il tifone ha raggiunto con violenza anche la capitale, Manila. Haiyan è la 24esima tempesta che quest’anno si abbatte sulle Filippine. Il luogo è spesso interessato da questi eventi atmosferici, dal momento che si tratta della prima terraferma che i tifoni incontrano dopo la formazione nell’Oceano Pacifico.

La zona interessata dal passaggio del tifone è ampia 600 chilometri. Si tratta dell’area centro-orientale del Paese. Proprio in questa zona molte persone, almeno 5.000, vivono nelle tende, a causa della distruzione provocata dal terremoto dello scorso mese di ottobre. E’ allerta anche in molte spiagge nella parte centrale e meridionale dell’arcipelago, come quella di Boracay. Questi luoghi sono frequentati spesso anche da turisti stranieri. Fonte