Ambiente e salute

“LA GERMANIA CI HA FREGATO, PATTO DI STABILITÀ COME UN GOLPE”

By admin

March 05, 2015

A rivelarlo è l’ex ministro delle Finanze del Governo Fanfani, Giuseppe Guarino che rivela come in realtà la Germania abbia realizzato un vero e proprio golpe introducendo il patto di stabilità “con un regolamento contrario al trattato di Maastricht”. “Il Patto di Stabilità in Europa? Un vero e proprio golpe della Germania e la vera rottamazione che Renzi insieme ad altri leader deve fare è in Europa”. Mentre in Grecia Alexis Tsipras tuona che Atene non rispetterà “gli accordi presi dal precedente governo con la Troika”, mai come ora le parole di Giuseppe Guarino, professore emerito dell’Università Sapienza di Roma rilasciate a Giovanni Minoli durante la trasmissione Mix 24, dovrebbero servire al premier italiano per portare avanti la battaglia della flessibilità del nostro Paese contro il fronte rigorista di Bruxelles.Per Guarino, ex ministro delle Finanze nel governo Fanfani VI, e in seguito ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato e ministro delle Partecipazioni Statali nel governo Amato I, le “regole del Patto di Stabilità, che impongono il principio inderogabile del pareggio di bilancio e se non in pareggio, da raggiungere nel medio termine non hanno carattere vincolante in Italia”. Nato da “un’ossessione di Waigel per la stabilità del marco all’epoca della creazione della moneta unica, il Patto – ricostruisce il giurista – era un modo per sostituire l’effetto della stabilità che il governo federale e la Bundesbank avevano sul marco. La norma rigida serviva per tutelare la Germania dal fatto che alcuni Paesi non sarebbero stati in grado di rispettare i vincoli di Maastricht, vincoli “capolavoro di Guido Carli (ex governatore della banca d’Italia, ndr) – spiega ancora Guarino – che non ha potuto manifestarsi perché hanno cambiato le regole il 1° gennaio 1999. Il sistema a cui era giunto Carli sarebbe stato in grado di produrre una crescita del 3% con le caratteristiche e le qualità che erano state richieste dal Trattato”.

Cos’è successo allora? Guarino spiega che “tutto è dovuto al regolamento 1.466 del 1997 e che l’autore materiale è stato, con quasi certezza, il ministro delle finanze tedesco Theo Waigel. Carli aveva ottenuto l’approvazione e trasformazione in norma del trattato, ossia l’articolo 104 c che si basava sulla premessa che gli Stati avessero un potere di politica economica e la capacità di indebitamento. Nella formula di Carli, il trattato consente di superare il 3% e il 60% se ci sono due condizioni: la prima è l’interpretazione non rigida dei parametri e la seconda, che oggi è più importante per me, è che in presenza di condizioni eccezionali il 3% e il 60% non si applicano. Ritengo condizioni eccezionali l’aver applicato dal 1999 una norma diversa dal Trattato: questo era prevedibile in base alla disciplina sostitutiva, un deperimento continuativo dell’economia di tutti i Paesi dell’euro”. – Fonte AffariItaliani.it

 

 

Oltre l’euro, Antonio MARIA RINALDI, Tra il minuto  10 e 11 è la pura verità: