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Pomicino, “Togliere il vitalizio ai condannati è un’aggressione a famiglie e vedove”: ex parlamentari difendono i loro privilegi anche se condannati

By admin

March 05, 2015

02/03/2015 – Dopo la pubblicazione di una lista di deputati, senatori ed europarlamentari, ex o in carica che avevano riportato delle condanne da parte dell’ex parlamentare Idv, Antonio Borghesi, si allarga il dibattito pubblico intorno alla revoca dei vitalizi per parlamentari ed ex parlamentari condannati. A far tornare di interesse la questione, le prese di posizione dei giorni scorsi da parte del presidente del Senato, Pietro Grasso, e del suo omologo alla Camera, Laura Boldrini.

Nella discussione, è intervenuto tra gli altri l’ex ministro democristiano Paolo Cirino Pomicino, ospite de ‘La Zanzara’ su Radio24: “E vabbè, me lo togliessero, facessero quello che vogliono. Ma lo tolgono alla mia famiglia. E’ un’aggressione alle famiglie e alle vedove dei parlamentari“. Il noto esponente politico della Prima Repubblica attacca: “Toglieranno il vitalizio e saremo tutti uguali nella miseria, avete ragione. Mi avete convinto. Via i vitalizi. Si salva il Paese”.

“Anzi, perché ci dovete lasciare in vita? Impalateci tutti” – ironizza ancora Cirino Pomicino – “Io so solo che, siccome ero un medico autorevole, se l’avessi saputo prima, avrei fatto il medico anziché il parlamentare”. Quindi conclude: “Il vitalizio altro non è che una forma pensionistica minore, perché non comprende la tredicesima e 1000 altre cose”.

A ‘Le invasione barbariche’ ha invece parlato Vittorio Sgarbi, altro ex parlamentare della lista, che smentisce anche la condanna: “Io ho avuto un processo per aspettativa senza assegno nel 1989, prima di diventare parlamentare. Quindi si tratta di fatti antecedenti alla mia elezione, peraltro hanno voluto condannarmi per sfregio. Sergio Elia fu condannato per omicidio e poi divenne parlamentare, ad esempio”.

Sul vitalizio, Sgarbi spiega quindi: “Non mi importa perderlo, io guadagno un po’ di più con quello che faccio. Rinunciare a qualcosa che ti viene dato è una forma di snobismo intollerabile. I soldi miei vanno comunque ai miei figli”. E aggiunge: “Voglio dire due cose, innanzitutto che non rinuncio finché non sarò costretto a farlo da una legge. Poi che i soldi vanno ai miei figli, due dei quali minorenni che sopravvivono grazie a quell’assegno”.

Sgarbi ha concluso: “Detto questo, ritengo giustissimo che venga tolto il vitalizio non solo ai condannati, ma a tutti i parlamentari che non hanno fatto un lavoro, ma che hanno avuto il privilegio di essere in Parlamento per fare cose che nemmeno hanno fatto, spesso per incapacità. Un sindaco mica prende vitalizi e ha una funzione senza dubbio più forte di un consigliere regionale, un cretino che sta lì a non fare niente e prende i rimborsi anche per le mutande”.  – FONTE