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Immobili, il mercato torna a crescere. Ma i prezzi delle case scendono ancora: dove e quanto

By admin

March 07, 2015

04/02/2015 – Dopo 7 anni di indici negativi, nel 2014 il mercato immobiliare torna a crescere, con 920.849 compravendite (+1,8% rispetto al 2013). È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

La notizia, di per sé già positiva, acquista ulteriore interesse se si considera il trend positivo che semrbra essersi avviato: nel solo ultimo trimestre dell’anno scorso le transazioni sono cresciute del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nel 2014 il migliore risultato è quello del settore commerciale (+5,7%) seguito dai settori residenziale e produttivo (+3,6%) mentre resta negativo il terziario (-4,6%). Tra le grandi città spiccano i forti incrementi registrati a Bologna (+18,5%) e Genova (+15%).

Nonostante la ripresa del mercato immobiliare nel 2014, tuttavia i prezzi delle abitazioni sono continuati a scendere , tornando sui livelli di inizio 2006. Vediamo, con l’aiuto dell’Osservatorio di Immobiliare.it, dove il mercato residenziale registra le maggiori flessioni nelle macroaree italiane (Nord, Centro Sud) nel secondo semestre del 2014.

NORD Considerando il confronto fra il 2013 e il 2014, il Settentrione è l’area italiana che ha registrato il calo minore dei prezzi. Ovviamente sussistono delle differenze tra regioni all’interno del mercato immobiliare del Nord. In particolare due sono le aree che hanno mostrato nell’anno la tenuta maggiore dei prezzi: il Trentino Alto Adige (-1,2%) e il Friuli Venezia Giulia (-2,2%). Trieste, nella prima parte dell’anno, era stata la città che aveva visto crescere più di tutte i prezzi delle case, registrando un +2,4%. Milano, che pure cala del 3,1% in un anno e arriva a 3.463€/mq, rimane il terzo capoluogo di regione della classifica delle città più care in Italia.

CENTRO Il Centro è la macro area dell’Italia che su base annua ha visto diminuire in misura maggiore i prezzi delle abitazioni, perdendo il 7%. La svalutazione più significativa degli immobili è stata rilevata in Molise (-18,2% in un anno). Si trova al Centro il capoluogo che ha sofferto maggiormente la crisi dei prezzi: si tratta de L’Aquila che in un anno ha perso il 17,7%. Al Centro poi si trova anche Perugia, sempre in coda alla classifica per il prezzo al metro quadro(1.460€/mq, con prezzi in calo del 10,7% rispetto ad un anno fa). Parlando della fascia centrale del nostro Paese, non si può non focalizzare l’attenzione su Roma: la Capitale ha perso il suo primato di città più cara d’Italia (cedendo il titolo a Firenze e ai suoi 3.657 euro/mq) e, nonostante mantenga il costo al metro quadro più alto della media dell’area centrale (3.556 euro/mq), il calo dei prezzi è stato più evidente arrivando al -8,4% in un anno.

SUD Considerando solo il secondo semestre, la contrazione più forte si registra nel Mezzogiorno (-5,9%). In coda alla rilevazione sin dal 2012, il capoluogo meno costoso d’Italia è sempre Catanzaro (1.188€ al metro quadro, in flessione del -9,7% nel 2014). L’unico capoluogo di Regione che da giugno a dicembre abbia registrato un segno positivo circa l’andamento dei prezzi è Potenza, che vede un rincaro del 4,7%. Capitolo a parte è Napoli, con una media di costo a metro quadro ben superiore alla media del Meridione e pari a 2.985 euro: nonostante i prezzi più alti degli altri capoluoghi, però, anche Napoli vede diminuire il valore dei propri immobili residenziali registrando un calo annuo pari al 7,2%. FONTE