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Dopo tre mesi di ritardo i giornali si ricordano che: “Tutti i Bar della Rai erano in mano a Carminati”

By admin

March 12, 2015

11/03/2015 – Era il 17 dicembre 2014 quando denunciavamo un fatto tanto curioso quanto inquietante. Nell’ordinanza cautelare emessa nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale si parlava di un personaggio ignorato da tutti i media: Giuseppe Ietto, titolare della “Unibar” la società che da 11 anni gestisce i bar delle sedi della Rai.

I giornali, nonostante noi continuassimo a portare l’attenzione su questo non trascurabile elemento, hanno continuato a snobbare la notizia.

Oggi, 11 marzo, a quasi tre mesi dalla prima denuncia, anche Il Messaggero (“Mafia capitale, chiudono i bar della Rai“) e il Fatto Quotidiano (“La Rai resta senza il caffè. Chiusi i bar du Mafia Capitale“) si svegliano dal torpore e danno la notizia. Alla buonora.

Sì, perché la figura di Giuseppe Ietto e il suo legame con Massimo Carminati e Salvatore Buzzi non sono certo “dettagli” da far passare in secondo piano. Eppure i giornali, da tre mesi a questa parte, hanno pensato bene di non dare risalto alla notizia. Hanno pensato che l’argomento non interessasse ai loro lettori? Oppure (il dubbio è lecito) lo hanno fatto per non dare un dispiacere al Dg Luigi Gubitosi?

Anche perché altrimenti non si spiega: arriva in Rai la Guardia di Finanza e mette sotto sequestro il bar, nominando un custode giudiziario e tu, giornale, non lo scrivi? Si parla della possibilità, neanche tanto remota, di infiltrazioni mafiose in Rai e tu, giornale, svicoli?

Dobbiamo supporre che “qualcuno”, dai piani alti di viale Mazzini, ha chiamato gli amici giornalisti pregando di sorvolare sull’argomento, dicendo che tanto si tratta di “una cosa trascurabile”?

Giuseppe Ietto risulta proprietario di tre società (Unibar, Unibar2 e Venti punto dodici) alle quali facevano riferimento, appunto, i bar interni alla Rai. Tre società che Ietto amministrava come prestanome di Massimo Carminati, vero gestore dei locali. Carminati, quello di Mafia Capitale, l’anima nera del crimine capitolino. Presente?

E il fatto che un criminale di tale calibro avesse una sua “base operativa” (anzi dieci) all’interno delle sedi della televisione di Stato pare non sia stato, finora, degno di nota.

Ora aspettiamo che anche gli altri giornali si sveglino. E che Gubitosi ci faccia sapere cosa ha fatto in questi mesi. FONTE