Ambiente e salute

Arrestati Pakistani sospetti: documenti e permesso di soggiorno falsi per protezione umanitaria

By admin

March 16, 2015

14/03/2015 – Strani casi di falsificazioni documenti si sono verificati in questi giorni a riportare la notizia sono giornali Locali, e guarda caso si tratta di profughi Pakistani. Uno si è Verificato all’aeroporto di Lamezia Terme come riporta il Quotidiano del SUD. Si tratta di un cittadino pakistano, che in passato aveva richiesto asilo politico a Crotone, e di una donna belga. Lei ha sostenuto che i due dovevano sposarsi, ma il documento dell’uomo è risultato falso, tentavano di imbarcarsi su un volo diretto a Charleroi (Belgio) con documenti falsi. Si tratta di una donna belga e di un pakistano di 33 anni, in possesso di un passaporto del suo Paese intestato ad altro nome e di un permesso di soggiorno greco, entrambi contraffatti.

L’altro caso lo stesso giorno si è verificato a Viterbo, come riporta il Giornale Locale NewTuscia, un profugo pakistano, cinquantaduenne, domiciliato a Viterbo è stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato per possesso e utilizzo di documenti falsi.

Lo straniero aveva, infatti, ottenuto il permesso di soggiorno per protezione umanitaria per sé ed i suoi familiari accedendo al programma di assistenza riservato ai profughi e si era garantito, per tutta la famiglia, la libera circolazione nei paesi europei ed extraeuropei aggirando la normativa sui movimenti migratori.

Le indagini sul pakistano, da tempo finito nel mirino degli uomini della DIGOS nell’ambito della specifica attività di prevenzione sulle potenziali infiltrazioni di matrice eversiva nelle comunità straniere, erano state intensificate all’indomani di un’operazione compiuta il 18 gennaio scorso dalla Polizia di Frontiera presso l’aeroporto di Fiumicino che aveva bloccato un aereo in partenza per Londra, sul quale si era imbarcato un passeggero pakistano in possesso di un falso passaporto britannico. Il fatto , avvenuto a pochi giorni dai noti attentati terroristici di Parigi, aveva suscitato un certo allarmismo recepito anche dagli organi di stampa nazionali che avevano diffuso la notizia anche sui telegiornali nazionali. Gli accertamenti compiuti dalla Polizia di Frontiera di Fiumicino e in seguito dalla DIGOS di Viterbo, avevano evidenziato che il pakistano fermato era titolare di un permesso di soggiorno per asilo politico rilasciato dalla Questura di Viterbo e nel periodo precedente al suo tentativo di imbarco era rimasto in contatto con il suo connazionale finito agli arresti domiciliari che , non è escluso , possa averlo aiutato nel reperire il falso passaporto inglese.

Entrambi i casi sono di natura si sono verificati nello stesso giorno, non è il caso di intensificare i controlli per evitare infiltrazioni terroristiche tra i profughi di qualsiasi provenienza, Mentre i parlamentari si scannano sulle norme, la pratica è molto più drammatica. I trucchi per ottenere la cittadinanza sono molti,edè in questomodo che stiamo rischiando e non poco di ritrovarci con qualche Taglia Gole nelle nostre piazze, come già è successo.

C’è chi entra in Italia con un permesso di lavoro temporaneo (nelle campagne, nel turismo, come colf) ma non lavora mai, e a quel punto si dà alla clandestinità per poi affidarsi all’arte di arrangiarsi. Ci sono le badanti che riescono a farsi impalmare dall’anziano che devono assistere con l’obiettivo di ereditarne il patrimonio, magari ottenendo a tempo debito la separazione e con essa la casa coniugale e un ricco assegno di mantenimento. E c’è chi deve pagare avvocati privi di scrupoli perché diano un’accelerata a pratiche che la burocrazia italica lascia dormire per anni. Il mercato sommerso della cittadinanza è l’ultima vergogna dell’emergenza immigrazione nel nostro Paese. Scappatoie di ogni tipo consentono di acquisire il diritto di circolare liberamente nell’Unione europea. Il peggio è che queste pratiche illegali si alimentano con la lentezza (e forse la complicità) della pubblica amministrazione. Di Redazione