Ambiente e salute

10 Milioni di contribuenti pagheranno più dell’anno scorso: il 730 precompilato, sarà un caos, ecco perché

By admin

March 25, 2015

ROMA 25/03/2015 – Buone le intenzioni, ma pensare che la dichiarazione dei redditi precompilata renda subito tutto più semplice è un’illusione. Anzi, c’è il rischio che la confusione aumenti. “Per i primi tre o quattro anni – spiega un operatore del Cf Acli a Corriere Tv – sarà molto complicato rendere la vita più semplice al contribuente perchè le banche dati che l’Agenzia delle Entrate o che l’inps riesce a passare per creare questa dichiarazione precompilata non sono ancora così complete. Questo si ripercuoterà sicuramente in maggior lavoro da parte dei caf e dei professionisti abilitati.

Dalla prossima primavera, l’Agenzia delle Entrate invierà a lavoratori dipendenti e pensionati un 730 già riempito con le informazioni in suo possesso. E qui sta il punto. L’Agenzia potrà infatti inserire facilmente i redditi, basandosi sui CUD oppure alcune detrazioni, grazie ad esempio alle informazioni su mutui e previdenza integrativa che raccoglierà dalle banche. Però non sarà in grado di inserire già dal 2015, per esempio, altre voci che danno diritto a sconti: spese mediche, donazioni, ristutturazioni ecc. I contribuenti quindi, saranno costretti a modificare la dichiarazione precompilata, prenotando un appuntamento al caf o dal commercialista.

Scatta l’allarme. «Nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi da autorevoli esponenti del Governo, per la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani il modello 730 costerà di più rispetto all’anno scorso», un costo che graverà su almeno «10 milioni di contribuenti». Lo rileva la Cgia.

A parlare di ‘caos 730’ è il Segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che tira «un primo bilancio della situazione in cui buona parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che presenteranno la dichiarazione dei redditi si troverà ad affrontare nei prossimi mesi». Sebbene il fisco abbia previsto che da quest’anno la maggioranza dei contribuenti possa integrare on line la dichiarazione precompilata, «buona parte degli stessi dovrà integrare i modelli per poter dedurre-detrarre le spese mediche» avverte la Cgia. «Un’operazione che, secondo l’Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14.300.000 modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20.000.000 di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i 2/3 dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale» avverte Bortolussi. Gli oltre 14 milioni di contribuenti che dovranno fare l’integrazione per avere la possibilità di detrarre le spese mediche e altri oneri diversi dagli interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali, avranno, rileva la Cgia, due possibilità: procedere autonomamente; richiedere la consulenza di un Caf o di un commercialista. «Data la complessità dell’operazione, sarà molto difficile -spiega l’Associazione degli artigiani e piccole imprese di Mestre- che un pensionato o una persona con poca dimestichezza con il computer opti per la prima possibilità: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ricorrerà ad un Caf o ad un professionista».

Cosa diceva Carla Ruocco (M5S): “Il 730 precompilato nasconde una fregatura sulle spese agevolate”: 

Da quest’anno, ricorda la Cgia, «la compilazione dei modelli 730 fa scattare nei confronti dell’intermediario una responsabilità, in caso di errore, non solo delle sanzioni e degli interessi, come succedeva fino allo scorso anno, ma anche della relativa imposta, a prescindere che l’elaborazione del modello sia fatta in forma da compilare o precompilata».

La novità molto gravosa per i Caf e i professionisti, sottolinea kla Cgia, «sta proprio in questo: fino allo scorso anno in caso di errore il contribuente rispondeva della imposta e l’intermediario delle sanzioni; da quest’anno, invece, l’intermediario risponde anche dell’imposta, pur essendo una voce personale del contribuente». «L’Agenzia delle Entrate -continua l’associazione- è stata molto chiara: le violazioni ripetute da parte dell’intermediario rischieranno di provocare la revoca dello svolgimento dell’attività: inoltre, ai Caf e ai professionisti è stato richiesto un adeguamento per il massimale della polizza assicurativa. Pertanto, per questi soggetti i costi fissi per l’anno in corso sono decisamente aumentati». «Alla luce di ciò -afferma ancora Bortolussi- i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l’elaborazione dei modelli cosiddetti ‘precompilati’ che, fino all’anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa: nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei contribuenti che dovranno modificare il precompilato sarà chiamata a pagare di più». «È vero, come ricordavamo più sopra, che il contribuente può, in possesso di un pin, modificare autonomamente la dichiarazione precompilata, tuttavia, -conclude la Cgia- deve addossarsi la responsabilità, le sanzioni e, ovviamente, deve avere un minimo di conoscenza informatica e fiscale che, purtroppo, non è una competenza molto diffusa tra gli italiani, in particolar modo tra quelli di una certa età».