Ambiente e salute

Gdf Intercettazioni assunzioni illecite: qui si entra solo così, «Trucco il concorso se mi dai 40 mila euro»

By admin

March 25, 2015

Cinque persone arrestate: due sottufficiali della Guardia di Finanza, due imprenditori e un dipendente della scuola nazionale dell’amministrazione di Caserta 24/03/2015 – Promettevano il superamento del concorso in cambio di denaro. Con quest’accusa sono stati arrestati un sotto ufficiale ed un ex sotto ufficiale della Guardia di Finanza. Per altre due vicende illecite sono finiti in manette anche due imprenditori e un dipendente della scuola nazionale dell’amministrazione di Caserta. Tre, dunque, gli illeciti accertati. Il più grave è relativo al concorso per allievi marescialli della Guardia di Finanza dello scorso anno. I due sottufficiali arrestati, Bruno Corosu e Ciro Del Giudice, ex militare della Gdf, ex assessore al Comune di Pozzuoli, oggi ristoratore, avrebbero ricevuto 40.000 euro dal padre di un candidato in cambio del superamento del concorso. La Procura aveva ipotizzato la corruzione, ma secondo il gip si tratta di millantato credito. Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza con il coordinamento del procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli e dal sostituto Henry John Woodcock. L’inchiesta è partita da un servizio televisivo delle Iene: nel ristorante che Del Giudice gestisce a Pozzuoli, un giornalista si finse aspirante finanziere e chiese aiuto al ristoratore il quale accettò di intervenire in cambio di denaro.Promettevano il superamento del concorso in cambio di denaro. Con quest’accusa sono stati arrestati un sotto ufficiale ed un ex sotto ufficiale della Guardia di Finanza. Per altre due vicende illecite sono finiti in manette anche due imprenditori e un dipendente della scuola nazionale dell’amministrazione di Caserta. Tre, dunque, gli illeciti accertati. Il più grave è relativo al concorso per allievi marescialli della Guardia di Finanza dello scorso anno. I due sottufficiali arrestati, Bruno Corosu e Ciro Del Giudice, ex militare della Gdf, ex assessore al Comune di Pozzuoli, oggi ristoratore, avrebbero ricevuto 40.000 euro dal padre di un candidato in cambio del superamento del concorso. La Procura aveva ipotizzato la corruzione, ma secondo il gip si tratta di millantato credito. Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza con il coordinamento del procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli e dal sostituto Henry John Woodcock. L’inchiesta è partita da un servizio televisivo delle Iene: nel ristorante che Del Giudice gestisce a Pozzuoli, un giornalista si finse aspirante finanziere e chiese aiuto al ristoratore il quale accettò di intervenire in cambio di denaro. FONTE

«Non si entra in Guardia di Finanza se non per queste vie». È la frase che il maresciallo della Gdf Bruno Corosu – arrestato con l’accusa di millantato credito – rivolse al giovane candidato che aspirava a entrare a far parte della Fiamme Gialle come allievo maresciallo. E le vie erano quelle del concorso truccato facendo pervenire al giovane la traccia di uno dei temi. A riferirlo al pm – come riportato nell’ordinanza di custodia eseguita oggi – è lo stesso candidato, Fabio Fidaleo, interrogato il 24 ottobre scorso. Il giovane, figlio di un ex finanziere e fratello di un maresciallo della Finanza, ha ammesso di aver incontrato, insieme con il padre, il maresciallo Corosu una prima volta sulla Tangenziale: «Ci disse subito a bruciapelo che lui poteva garantirci che io avrei superato l’esame solo grazie al suo aiuto e a quello dei suoi amici importanti ma che tale `interessamento´ costava, nel senso che avremmo dovuto versargli al raggiungimento dell’obiettivo almeno 55 mila euro”. «Mi promise risultato sicuro» «Mio padre – ha aggiunto il giovane – all’inizio mi guardò in faccia e mi parve molto titubante ma dopo qualche secondo si rivolse a Corosu e gli disse: “Lo faccio per mio figlio”». Secondo il racconto del testimone, il sottufficiale «cominciò a vantarsi che lui e i suoi amici garantivano un risultato sicuro e che già negli anni scorsi avevano fatto entrare altri giovani come me, a cui addirittura avevano fatto pagare 75 mila euro e che quindi dovevo sentirmi privilegiato perché mi stavano concedendo uno sconto grazie al fatto che ero figlio di un ex appartenente alla Guardia di Finanza». Le intercettazioni L’inchiesta si fonda, tra l’altro, su numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. In una Corosu conversa con Claudio Fidaleo, padre del candidato, che non ha ancora pagato la somma richiesta. Si tratta di discorsi dal contenuto esplicito, sottolineano gli inquirenti. Corsosu: «Ti ricordi che ne parlammo l’ultima volta, ti ho detto `mi raccomando, tieniti pronto´ e tu hai detto che non ci stanno problemi perché è tutto come si chiama…e ci siamo messi d’accordo, e abbiamo detto tutte le cose perfette in modo da non…capito…io che gli devo dire a questi qua stasera non lo so». Claudio Fidaleo: «Digli qualsiasi cosa, che non si può fare adesso si può fare a giorni». E poi di fronte alle insistenze: «appena succede quello che succede, perché qua se non si sblocca quello che si deve sbloccare che faccio? che vuoi la macchina? ti porto la macchina, ti prendi la macchina che ti devo dire».«Non si entra in Guardia di Finanza se non per queste vie». È la frase che il maresciallo della Gdf Bruno Corosu – arrestato con l’accusa di millantato credito – rivolse al giovane candidato che aspirava a entrare a far parte della Fiamme Gialle come allievo maresciallo. E le vie erano quelle del concorso truccato facendo pervenire al giovane la traccia di uno dei temi. A riferirlo al pm – come riportato nell’ordinanza di custodia eseguita oggi – è lo stesso candidato, Fabio Fidaleo, interrogato il 24 ottobre scorso. Il giovane, figlio di un ex finanziere e fratello di un maresciallo della Finanza, ha ammesso di aver incontrato, insieme con il padre, il maresciallo Corosu una prima volta sulla Tangenziale: «Ci disse subito a bruciapelo che lui poteva garantirci che io avrei superato l’esame solo grazie al suo aiuto e a quello dei suoi amici importanti ma che tale `interessamento´ costava, nel senso che avremmo dovuto versargli al raggiungimento dell’obiettivo almeno 55 mila euro”. «Mi promise risultato sicuro» «Mio padre – ha aggiunto il giovane – all’inizio mi guardò in faccia e mi parve molto titubante ma dopo qualche secondo si rivolse a Corosu e gli disse: “Lo faccio per mio figlio”». Secondo il racconto del testimone, il sottufficiale «cominciò a vantarsi che lui e i suoi amici garantivano un risultato sicuro e che già negli anni scorsi avevano fatto entrare altri giovani come me, a cui addirittura avevano fatto pagare 75 mila euro e che quindi dovevo sentirmi privilegiato perché mi stavano concedendo uno sconto grazie al fatto che ero figlio di un ex appartenente alla Guardia di Finanza». Le intercettazioni L’inchiesta si fonda, tra l’altro, su numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. In una Corosu conversa con Claudio Fidaleo, padre del candidato, che non ha ancora pagato la somma richiesta. Si tratta di discorsi dal contenuto esplicito, sottolineano gli inquirenti. Corsosu: «Ti ricordi che ne parlammo l’ultima volta, ti ho detto `mi raccomando, tieniti pronto´ e tu hai detto che non ci stanno problemi perché è tutto come si chiama…e ci siamo messi d’accordo, e abbiamo detto tutte le cose perfette in modo da non…capito…io che gli devo dire a questi qua stasera non lo so». Claudio Fidaleo: «Digli qualsiasi cosa, che non si può fare adesso si può fare a giorni». E poi di fronte alle insistenze: «appena succede quello che succede, perché qua se non si sblocca quello che si deve sbloccare che faccio? che vuoi la macchina? ti porto la macchina, ti prendi la macchina che ti devo dire». Fonte