17/03/2015 – Ieri si è registrato un terremoto nell’ambiente delle grandi opere italiane. Ma in Italia vige il principio della resilienza: l’urto viene assorbito e non crea effetti al di là del punto di impatto. L’aspetto più triste è che gli italiani si sono ormai abituati. La corruzione è ovunque, dilaga in ogni settore della società, è divenuta “ambiente”, una peculiarità del paesaggio. Un cancro con il quale i cittadini stanno pericolosamente imparando a convivere. Laddove c’è non si denuncia, e talvolta si arriva persino – liberi di non crederci, ma ho sentito anche questo – a giustificarla.
Non ci sto. Non ci stiamo.
Dobbiamo ribellarci a questa assuefazione. Dobbiamo risvegliare dal torpore e scuotere le coscienze delle persone che ci stanno accanto, e che fanno spallucce dinnanzi a notizie come quelle di ieri su Incalza, Lupi e l’associazione per delinquere che, negli ultimi 15 anni, ha gestito appalti delle Grandi opere pubbliche per 25 miliardi di euro.
Dobbiamo scuotere coloro che guardano trasmissioni come “Report”, “Presa diretta” o “Scala Mercalli”, e le commentano come se niente fosse, come se avessero appena visto una puntata di “Amici di Maria De Filippi” o “Ballando sotto le stelle”, che si indignano 5 minuti e poi tornano al loro lavoro e, troppo spesso, a quella piccola illegalità fatta di favori, di aiutini per gestire pratiche e velocizzare procedure, che non sono meno gravi della corruzione nelle grandi opere.
Ciascuno vìola le regole secondo le proprie capacità di violarle e, sebbene gli effetti sono differenti, hanno lo stesso valore. Di tutta questa vicenda ci si ricorderà soltanto dei Rolex e degli abiti su misura. Ci si dimenticherà velocemente che questa gente ha gestito miliardi di euro, a decine, per anni.
Quei miliardi di euro che oggi mancano per affrontare il dissesto idrogeologico, per mettere a posto le scuole, per risolvere il problema degli esodati, per dare maggior sostegno alle famiglie in difficoltà, per l’assistenza sociale. Vito CRIMI (M5S) Non dimenticate. Vi scongiuro, non dimenticate.