Ambiente e salute

Arresti sull’isola, spunta il nome di Massimo D’Alema

By admin

March 31, 2015

30/03/2015 – Dirigente CPL chiamerebbe in causa D’Alema – In una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, Francesco Simone, dirigente della CPL arrestato, chiamerebbe in causa Massimo D’Alema sottolineando la necessità di “investire negli Italiani Europei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo” in quanto “… D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”.

D’Alema: “Mai ricevuto favori” – “Certamente ho rapporti con CPL Concordia ma è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere”: “non ho avuto alcun regalo” e “nessun beneficio personale”. Così Massimo D’Alema, in relazione all’inchiesta della procura di Napoli. “Do mandato all’avvocato Gianluca Luongo di difendere la mia reputazione in ogni sede”, conclude.

Dalle carte dell’inchiesta che ha portato in carcere il sindaco di Ischia Ferrandino insieme ad altre 8 persone per corruzione emergono strettissimi rapporti tra la coop incriminata e Massimo D’Alema che tende a precisare: «Un rapporto del tutto trasparente. Non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale». E annuncia querele.

Quelle intercettazioni, stando a D’Alema, sono prive di «attinenza con le vicende giudiziarie».

Sta di fatto che dalle carte risultano tre versamenti regolarmente registrati per totali 60mila euro da Cpl Concordia alla Fondazione Italiani europei; l’acquisto di 500 libri di D’Alema e di 2000 bottiglie di vino prodotto da sua moglie.

D’Alema non è indagato, ma è citato in diverse intercettazioni. In particolare in una di queste, uno degli indagati parla dell’ex premier come uno che “mette le mani nella merda, come ha già fatto con noi, ci ha dato cose”.

«Certamente ho rapporti con Cpl Concordia» ha affermato D’Alema, ma assicura che si tratta di «un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere».

E come giustifica quanto risulta nelle carte delle indagini? Intervistato dal Fatto D’Alema si giustifica: «Dalla Cpl non ho avuto alcun regalo ed è ridicolo definire l’acquisto di 2000 bottiglie di vino in tre anni come un “mega ordine”, peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Quanto ai libri nessun beneficio personale, ma un’attività editoriale legittima, che rientra nel normale e quotidiano lavoro della Fondazione Italianieuropei. Inoltre, i libri furono acquistati per una manifestazione elettorale dedicata ai temi europei, alla quale fui invitato dal sindaco di Ischia, che era candidato del Pd».