Ambiente e salute

Minacce e incendi per ottenere appalti pubblici, 5 arresti

By admin

April 01, 2015

18/03/2015 AVELLINO – Criminalità organizzata e appalti, 5 arresti nel Vallo Lauro: minacce al sindaco di Marzano di Nola. Coinvolto anche un dipendente comunale. Nei guai 9 persone che a vario titolo sono risultate coinvolte nell’operazione “Santa Cristina” Turbativa d’asta a Marzano di Nola. Nei guai 9 persone che a vario titolo sono risultate coinvolte nell’operazione “Santa Cristina”. 5 arrestati tra cui, 2 in carcere e 3 ai domiciliari, ed altre 4 persone indagate a vario titolo. A finire nel mirino degli uomini della Questura di Avellino anche un dipendente del Comune di Marzano. Il geometra infedele è accusato di aver passato informazioni riservate relative ai paramenti del ribasso e i nominativi delle altre ditte in gare, ai soggetti in questione che sono così riusciti ad infiltrarsi all’interno della burocrazia di Palazzo di Città. L’obiettivo era aggiudicarsi, tramite anche il coinvolgimento di un prestanome, agli arresti domiciliari insieme ad un geometra e a un terzo familiare, i lavori di “Sistemazione dissesto valloni Madonna dell’Abbondanza e Sant’Anna” per un importo di 300mila euro per interventi idrogeologici in una zona denominata “Vallone Madonna dell’Abbondanza di Sant’Antimo”. Con violente minacce e millantate parentele con il clan Graziano e aggressioni, anche armate, i soggetti, di età compresa tra i 32 e i 75 anni, intimavano le altre ditte partecipanti e addirittura, il sindaco Trifone Greco di dare informazioni e farsi da parte.

Le accuse Così nella prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile della Questura di Avellino ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 5 persone, di età compresa tra 32 e 68 anni, due dei quali, un 32enne di Quindici e un 54enne originario di New York, sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere e tre a quella degli arresti domiciliari. Continua su FONTE