Ambiente e salute

200 Famiglie messe alla fame: cartella Equitalia sbagliata costringe Azienda a fallire

By admin

April 01, 2015

UDINE 31/03/2015 – «Ci potevamo salvare e invece il Gruppo Bernardi è finito per colpa di una multa sbagliata». Ecco la verità di Diego Di Tommaso che insieme alla sorella Silvia aveva ereditato le redini dell’impero Bernardi dopo la morte improvvisa del padre Riccardo Di Tommaso.

La sentenza della Tributaria di Napoli ha infatti annullato la cartella di Equitalia da 200 milioni che ha fatto saltare la fornitura di Coin e il piano di salvataggio che avrebbe garantito il lavoro agli oltre 200 dipendenti di Bernardi. «Sono esterrefatto – continua – e non capisco come è potuta accadere una cosa del genere. Quando abbiamo ceduto a Coin cento negozi avevamo un accordo molto vantaggioso per la fornitura che ci avrebbe permesso di ripartire. E invece tutto è saltato all’improvviso».

Ma la cosa incredibile è che prima di chiudere quell’accordo Coin aveva ottenuto dal Fisco un certificato che garantiva la mancanza di pendenze pregresse del Gruppo Bernardi. Di quella multa insomma non c’era traccia. «È quella la cosa più incomprensibile – sottolinea Di Tommaso -, ci siamo trovati all’improvviso con un buco in bilancio che ci messo in ginocchio portandoci all’amministrazione straordinaria.

Una multa cresciuta in modo esponenziale tra sanzioni e interessi senza che ci sia mai stata data l’opportunità di pagare per il semplice fatto che noi di quella multa non sapevamo niente. Equitalia ha detto che la colpa era nostra perché la società “incriminata” si era trasferita in Spagna senza lasciare traccia? All’epoca dei fatti (la contestazione è scattata nel 2008, ndr) non mi occupavo dell’azienda ma se fosse stata quella l’intenzione non ci sarebbe stata nemmeno la fideiussione che poi è stata escussa a garanzia della società per un totale di oltre 16 milioni di euro».

Pagamento che non è bastato a salvare l’impero Bernardi dal crollo. Il colpo di grazia è stato il pignoramento presso terzi per 199 milioni di euro eseguito a Coin. «A quel punto Coin ha smesso di consegnarci la merce e anche le banche ovviamente si sono tirate indietro – conclude amaro Di Tommaso -. Forse se ci fosse stata un minimo di tutela le cose sarebbero andate diversamente e invece il futuro dell’azienda è stato cancellato insieme a oltre 200 posti di lavoro. Tutto per una multa milionaria che è stata poi annullata».

In relazione al caso Bernardi, Equitalia ha diffuso una nota in cui precisa “che nessun errore è da ricondurre all’operato di Equitalia. La cartella e le relative azioni di riscossione sono state eseguite su incarico dell’Agenzia delle Entrate che ha perseguito una cessione in frode di crediti erariali e proporrà quanto prima ricorso in Cassazione”. FONTE