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Prostituzione, “Lo Stato non è il mio protettore”, cosi si difende per non pagare le tasse: “Lady Pantera” il Trans dei VIP, con un tesoretto da 343mila€ assolto dalla commissione tributaria

By admin

April 08, 2015

07/04/2015 – «Nessuna sanzione per le prostitute che evadono le tasse». È la prima vittoria sul fisco di Chris Molinari, in arte Lady Pantera. Il trans dei vip, 38 anni, nato in Brasile da genitori italiani, risultava disoccupato, ma a seguito di una segnalazione per alcuni movimenti anomali sul conto corrente, è stato sorpreso dai finanzieri con un tesoretto da 343mila euro. Soldi che Lady Pantera aveva accumulato tra il 2007 e il 2012 esercitando le sue arti amatorie «con oltre 40mila uomini — assicura — tra giornalisti, politici e anche qualche prelato».

Ufficialmente disoccupato ma con 343 mila sul conto il trans dei vip è stato assolto dalla Commissione tributaria: “Non deve pagare” – L’Agenzia delle entrate ricorrerà in secondo grado contro la sentenza ma anche Lady Pantera annuncia il ricorso in appello: “Lo Stato non è il mio protettore”.

Oltre alle tasse sarebbero dovute scattare le sanzioni: dal 100 al 200 per cento della cifra evasa. Eppure, nella sentenza di primo grado, la commissione tributaria di Bolzano ha stabilito il contrario, accogliendo parzialmente il ricorso di Molinari. «Dal punto di vista tributario — scrivono i giudici — non esiste alcuna norma che disciplini direttamente o indirettamente la prostituzione».

Il nodo della questione è dato dal fatto che siamo di fronte a un’attività «di confine — sottolineano — che ondeggia tra la legalità e la contrarietà al buon costume. Il che crea una concreta difficoltà per coloro che vorrebbero mettersi in regola, dichiarando al fisco i proventi derivanti dall’attività esercitata».

La sentenza certamente è una buona notizia per il trans (che solo per il 2007 aveva accumulato un debito con lo Stato di circa 135 mila euro tra Iva, Irpef e Irap), ma riguarda anche le 70mile prostitute stimate dalla commissione Affari sociali della Camera nel 2010. Un giro d’affari da oltre 5 miliardi di euro l’anno e che coinvolge nove milioni di clienti. Per questo l’Agenzia delle entrate ricorrerà in secondo grado contro la sentenza. Non solo:

«Anche noi ricorreremo in appello — afferma Alessio Tranfa, il legale di Lady Pantera — perché a mio parere il legislatore dovrebbe finalmente avere il coraggio di scegliere se abrogare la legge Merlin, e dunque regolamentare questo fenomeno anche fiscalmente, oppure stabilire chiaramente che i proventi derivanti dalla prostituzione non sono tassabili. L’attuale situazione non favorisce nessuno». Lei, Lady Pantera, è decisa ad andare fino infondo per evitare anche le tasse. Perché «lo Stato non è il mio protettore».

I controlli della Guardia di Finanza erano partiti nel maggio 2013. In poco tempo si scoprì che il trans aveva una Mercedes Classe B e aveva appena venduto un attico di 400 metri quadrati su due piani nel quartiere Eur, a Roma. Partì allora il primo avviso di accertamento da 135 mila euro, solo per il 2007. «Non me l’aspettavo — disse Molinari — Adesso mi sento costretta a prostituirmi per pagare il debito con lo Stato. Nessuno vuole assumere noi trasngender, per questo siamo costrette a fare questo lavoro». Adesso, però, la Pantera ha avuto ragione. Almeno per ora. Fonte Repubblica.it