Ambiente e salute

“Quella galleria sulla statale Foligno-Civitanova può cascare perché manca lo spessore”

By admin

April 10, 2015

L’operaio a Report: “Ho costruito quella galleria e ai miei figli dico: non passate”. “Tutto quel tratto è fatto male, è la galleria peggiore che ho fatto”.

A microfoni di Report parla un operaio. Conosce a menadito la galleria La Francia sulla statale Foligno Civitanova, tra Umbria e Marche. La conosce molto bene perché l’ha costruita lui. E lo ha fatto pure male. Tanto che ai miei figli dice sempre: “Non passateci perché è pericoloso. Meglio la strada la vecchia che questa nuova”.

La galleria non è stata ancora aperta al traffico. Ma è lì. Dopo l’avvertimento dell’operaio ai microfoni di Report, l’Anas ha deciso di mandare un manipolo di tecnici a fare un controllo. “Allora – spiega l’operaio alla trasmissione di Milena Gabanelli – questa è la volta della galleria, l’arcatura, queste sono le spalle, che devono tenere lo sforzo, ma qua cemento non ce n’è”. Stando alle dichiarazioni dell’operaio, ci sarebbero 10 centimetri di cemento laddove ce ne dovrebbero essercene minimo 40. “Non c’è lo spessore e può cascare – spiega – essendo una zona sismica, trema, si rompe, e tristo chi passa sotto”.  FONTE

La precisazione dell’Anas:

Innanzitutto va detto che sulla galleria “La Franca”, in corso di costruzione nell’ambito dei lavori di realizzazione del Quadrilatero Marche-Umbria, la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo, e senza alcun aumento dei costi, trattandosi di corrispettivo per lavori “a corpo”. Peraltro, nell’ambito dei protocolli di legalità sottoscritti dalla nostra società Quadrilatero con le Prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal Gruppo Interforze e tesi a garantire la completa tracciabilità ed originalità delle forniture. Già lo scorso anno è stata inoltre effettuata un’indagine georadar su circa il 25% dell’opera, ispezionando complessivamente 240 metri per ciascuna canna. Da tale indagine non è emersa alcuna criticità in merito a sottospessori né a vuoti a tergo dei rivestimenti. Ad ogni buon fine, come previsto dalle procedure Anas in caso di denunce anonime, è stata disposta l’estensione di tali verifiche tramite tecnologia georadar sull’intera galleria e le relative attività sono iniziate già nella giornata di oggi, alla presenza delle telecamere di Report. Quanto all’invito dell’operaio a non “passare” su quel tratto in quanto sarebbe pericoloso, va precisato che l’opera non è stata completata né collaudata e quindi non è ancora aperta al traffico, per cui desta stupore che si dia credito ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento e di così enorme gravità.