Ambiente e salute

Agricoltura, Europa taglia 540 milioni di fondi all’Italia per irregolarità su gestione

By admin

April 13, 2015

13/04/2015 – La scure di Bruxelles si abbatte sull’Agea, l’agenzia italiana che gestisce 7 miliardi all’anno di fondi europei per l’agricoltura (una delle principali voci di bilancio dell’Ue) già al centro di numerosi scandali, dalle multe per le quote latte alle “mucche fantasma”.

Con una lettera inviata all’Agea e al ministero delle Politiche agricole – che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere – la Direzione generale agricoltura della Commissione europea ha proposto una “rettifica finanziaria” (la soppressione di parte del fondo comunitario) che potrebbe arrivare fino a 388 milioni e 743 mila euro, per le “gravi carenze nella gestione dei debiti e irregolarità” contestate all’Agea.

Secondo l’Ue, che si basa su un’indagine dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), l’Agea non avrebbe “comunicato in tempo utile” a Bruxelles più di 55mila pratiche di agricoltori che avrebbero ottenuto i fondi senza averne i requisiti: debiti che, “di conseguenza, non hanno costituito oggetto di procedure di recupero”. Un importo “provvisorio” – spiegano gli allegati alla lettera di Christina Borchmann, direttrice della Dg Agri della Commissione Ue – che “non tiene conto del problema delle banche dati ‘non gestite’ (per debiti pari a 152 milioni di euro) classificate come nazionali, ma che devono essere classificate come debiti dell’Unione”. Complessivamente, quindi, l’Ue potrebbe tagliare all’Italia 540 milioni di euro di fondi per le politiche agricole a causa delle irregolarità nella distribuzione dei contributi gestiti dall’Agea fino al 2009. Nel 2014 – scrive sempre la Borchmann – l’Italia avrebbe adottato alcune misure correttive, intensificando i controlli sugli aiuti a terreni o agricoltori fasulli, anche se nel complesso gli interventi sono stati giudicati “insufficienti” da Bruxelles. Le irregolarità, anzi, potrebbero essere continuate ben oltre il 2009, “perlomeno fino al 2012”, secondo gli ispettori europei. – Continua su FONTE