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Diaz, il poliziotto del G8 su Fb: “Lo rifarei mille e mille volte”.

By admin

April 15, 2015

“Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte”. Lo scrive su Facebook Fabio Tortosa, classe 1973, un ventottenne ai tempi del G8 di Genova. Poliziotto del reparto mobile di Roma, è dirigente sindacale del Consap, dirigente della federazione italiana di football americano e vicepresidente della squadra di football americano Lazio Marines.

Sul social network il suo commento è del 9 aprile, due giorni dopo la condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha dato ragione a Arnaldo Cestaro, una delle vittime del massacro operato dalle forze dell’ordine alla scuola Diaz. Sul proprio post Tortosa rivendica con orgoglio quanto fatto dalla polizia nella scuola genovese tra le fila del VII nucleo sperimentale inquadrato nel primo reparto mobile, quello dei ‘celerini’ romani, protagonista dell’irruzione sotto il comando di Michelangelo Fournier.

Dopo la pubblicazione del post sul social, il profilo di Tortosa è stato chiuso, non è ancora chiaro se a farlo sia stato lo stesso poliziotto o le autorità. Nonostante il messaggio non sia più visibile, sembrerebbe che siano molti i commenti arrivati a sostegno del poliziotto, ma ci sarebbero anche pareri diversi. “Ci sono due verità, quella con le lettere maiuscole e quella processuale – avrebbe scritto ancora Tortosa – La verità processuale si è conclusa con una condanna di alcuni vertici della Polizia di Stato delineata da da tale Zucca e i suoi sgherri che tengo a sottolineare non essere infallibili, basti vedere la loro storia, storia di assoluzione del reato di omicidio di tale Luca Delfino resosi poi responsabili di un altro omicidio ai danni di un’altra donna”.

Le verifiche. Dopo la pubblicazione su Fb “sono in corso verifiche” da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Si cercherà di accertare se si tratti effettivamente del suo account ufficiale o di un falso e “laddove effettivamente dovesse trovarsi conferma che le stesse sono state opera di un appartenente alla polizia di Stato, si avvieranno le conseguenti procedure disciplinari, laddove l’autorità giudiziaria non dovesse ravvisare profili di rilevanza penale”. Non basta. Il dipartimento della pubblica sicurezza precisa che “sull’episodio sono già stati avviati accertamenti anche sull’identità delle persone che hanno commentato ed interagito con le dichiarazioni dello stesso”. “Pertanto – spiega il dipartimento – tale attività consentirà di adeguare nella severità l’azione disciplinare alla gravità di quanto emerso sia nei confronti dell’autore del post che nei confronti di tutti coloro che, se appartenenti alla polizia di stato, hanno effettuato commenti censurabili”. FONTE