Politca

Cancellieri-Ligresti, un’altra telefonata. E ora spuntano i colloqui del marito

By admin

November 15, 2013

La conversazione tra il ministro e Antonino Ligresti è del 21 agosto, il giorno prima dell’interrogatorio. Diversi contatti tra Sebastiano Peluso e la famiglia di Salvatore.

TORINO – C’è un tabulato che scotta nei cassetti di Torino. Un tabulato pieno di numeri di telefono, orari di chiamata e durata dei contatti. È la radiografia impietosa di giornate concitate. La radiografia, non la fotografia. L’immagine restituisce la chiarezza di un volto, come le intercettazioni telefoniche con le loro virgolette, le pause, gli stati d’animo dei protagonisti.

Il tabulato invece è arido, essenziale, una lunga teoria di numeri. È l’hardware dell’agitarsi preoccupato, non il software dell’imbarazzo. In quell’hardware scarno, spuntano nuove verità. C’è una nuova telefonata tra Annamaria Cancellieri e Antonino Ligresti. Una telefonata fatta poche ore prima dell’interrogatorio con i pm torinesi che hanno sentito il ministro come teste. E poi, sempre nell’hardware, ci sono numerose telefonate tra Sebastiano Peluso, il marito di Annamaria Cancellieri, e i familiari di Salvatore Ligresti. Telefonate frequenti, troppe per esprimere semplicemente solidarietà. Telefonate che colpiscono e hanno lasciato di stucco più di un investigatore.

La prima chiamata inattesa è quella del 21 agosto 2013, il numero da cui parte comincia con 366. Un prefisso non molto diffuso, facile da riconoscere per chi ha avuto dimestichezza con le 10 mila pagine di documenti dell’indagine sul falso in bilancio dei Ligresti. Con 366 inizia il numero di cellulare del ministro pro tempore della giustizia. E da quel 366 proprio quel 21 agosto parte una telefonata verso un altro numero importante e non intercettato, quello di Ligresti Antonino, il fratello del patriarca Salvatore finito agli arresti domiciliari. La telefonata, annota la macchina che produce il tabulato, dura 7 minuti e mezzo. E qui sta il punto: che cosa si dicono in sette minuti e mezzo un ministro che non ha certo tempo da perdere e il fratello di un carcerato? Che cosa si dicono se il ministro sa già che il giorno dopo, il 22 agosto, arriveranno nel suo ufficio i pm di Torino per interrogarla proprio sui rapporti con la già potente famiglia milanese?

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