Ambiente e salute

Uccisa dagli scienziati, era nata nel 1499 la vongola Ming

By admin

November 15, 2013

Sopravvissuto a guerre, colpi di stato e catastrofi, il mollusco pescato in Irlanda nel 2006 aveva subito battuto ogni record di longevità. Dal suo studio ora si attendono i segreti per ritardare l’invecchiamento

L’animale era stato battezzato proprio col nome della dinastia cinese che regnava ai tempi delle sue origini.

Il mollusco ha superato indenne il trascorrere di oltre cinque secoli, sopravvivendo a guerre, calde e fredde, colpi di stato, tradimenti politici, invasioni e catastrofi naturali. Pacificamente arenata sui fondali ha continuato a condurre una serena esistenza fino a quando nel 2006 alcuni pescatori irlandesi non l’hanno pescata.

Le prime analisi effettuate dagli scienziati di Bangor nel nord del Galles annunciavano che la creatura era vissuta circa 400 anni. Ming conquistava così il Guinnes dei primati per longevità. I ricercatori per il calcolo si erano basati sui cerchi presenti sulla conchiglia, un po’ come si fa per determinare l’età di un albero. Per effettuare questa operazione, però, avevano dovuto sacrificare il mollusco, condannandolo a una morte forse prematura.

Ma ora recenti metodi di datazione, condotti con strumenti scientifici all’avanguardia, hanno condotto a nuovi sorprendenti risultati: il mollusco aveva ben 507 anni di età. La scoperta sta elettrizzando il mondo della scienza. L’analisi degli isotopi di ossigeno negli anelli potrebbe svelare quale meccanismo fisiologico abbia permesso a Ming di vivere così a lungo e anche aiutare a comprendere come poter ritardare il naturale invecchiamento. Fonte

 

Come si determina l’età di un animale?

Non è sempre un’impresa facile, ma diverse specie presentano vari indizi che non mentono: dai denti al pelo, dalle ossa alle “rughe” Sembra che ogni anno si scopra un nuovo “animale più anziano del mondo”.

Circa dieci anni fa si parlò di una vongola che avrebbe avuto addirittura 500 anni.  Le fu dato persino un nome: Ming.

Poi è stata la volta di Jonathan, una tartaruga gigante che è stata pubblicizzata come la creatura vivente più anziana fino a quando, più tardi, è emerso qualche dubbio sulla sua identità.

Esistono resoconti di balene di 150 anni e di rettili di 115 anni. A confronto George il Solitario – la famosa tartaruga delle Galapagos morta l’anno scorso all’età di 100 anni (nella foto) – risulta relativamente giovane.

Determinare l’età di questi specifici animali non è stato così difficile. Come tutte le vongole, infatti, Ming era dotata di anelli di accrescimento simili a quelli dei tronchi degli alberi, che avevano scandito ogni anno della sua vita. La vita di Jonathan e George – le tartarughe – risultava invece ben documentata nel corso degli anni da diari e fotografie. L’età della balena artica – che era stata definita il mammifero vivente da più tempo sulla Terra – è stata determinata grazie a un arpione centenario che le era rimasto conficcato dentro.

Stabilire l’età degli animali, però – in particolare se sono nati in natura – non è un’impresa semplice.

Gli zoologi possono servirsi di raggi X per individuare nella struttura dello scheletro segnali indicativi della crescita. E, se l’animale è morto, la sua età si può dedurre facilmente effettuando un’autopsia, che consente di accedere ad alcuni marker biologici.

Se non si ricorre ai raggi X o all’analisi di campioni di tessuto, però, capire l’età di un animale diventa molto più arduo: gli zoologi possono avanzare ipotesi affidandosi soltanto a indizi visivi.

Per stimare l’età dei leoni, per esempio, se ne possono esaminare la pelliccia e altre caratteristiche.

Di seguito una guida degli elementi più usati dagli zoologi per carpire l’età di alcune specie. Fonte