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Vescovo di Verona Zenti Schock: in piena campagna elettorale a sostegno della Lega

By admin

May 15, 2015

15/05/2015 – La lettera del vescovo a sostegno, della candidata leghista con Zaia. Inviata agli insegnanti di religione, lodi al programma elettorale di Monica Lavarini. Poi la marcia indietro: «Non tenetene conto». Ma il testo si era già diffuso. VERONA Una mail con «alcune indicazioni del Vescovo per le prossime elezioni regionali» è arrivata giovedì mattina agli insegnanti di religione di Verona (tra questi molti parroci), firmata dal direttore dell’Ufficio Scuola della Curia di Verona don Domenico Consolini, con l’invito a diffonderle «tra le persone di vostra conoscenza, i docenti, il personale, i genitori delle scuole, quanti sapete possano essere interessati alle indicazioni del Vescovo». In allegato due documenti: il primo tratta del «progetto culturale diocesano» ed è opera del vicario episcopale per la Cultura, l’Università e il Sociale, monsignor Giancarlo Grandis, il secondo è una «lettera riservata » intitolata «il Vescovo e le candidature» firmata in prima persona da monsignor Giuseppe Zenti.

In entrambi i testi, viene sposato il programma elettorale di Monica Lavarini che, oltre ad essere una coordinatrice del «Simposio dei Laici», è un’infermiera leghista candidata alle regionali nella lista Zaia. Per venerdì, per altro, il vescovo aveva convocato una conferenza stampa per chiarire «pubblicamente le motivazioni che lo hanno spinto a far sentire la sua voce in un momento delicato della vita sociale e politica nel contesto della campagna elettorale per le amministrative regionali», dopo le indiscrezioni degli stessi giorni sul suo sostegno alla candidatura Lavarini e i malumori che questo aveva causato nella Chiesa veronese e nel variegato mondo dell’associazionismo cattolico. La conferenza stampa è stata annullata, senza spiegazioni.

Rimane la lettera di monsignor Zenti. «Voglio sperare che nessuno pregiudizialmente mi giudichi “schierato” nei confronti di una candidata, la dottoressa Monica Lavarini», scrive monsignor Zenti, dopo una lunga premessa in cui pur dicendosi «al di sopra delle parti », si definisce un pastore d’anime «molto sensibile alle problematiche reali della mia gente», a partire dal «sociale debole» e dalla «libertà educativa dei genitori». I due temi cari al vescovo, ovvero l’aiuto alle famiglie in difficoltà (economica e sociale) e il sostegno alle scuole paritarie cattoliche che senza adeguati contributi pubblici rischiano l’«asfissia economica» sono proprio i cardini del programma elettorale della Lavarini. Data «la posta in gioco – afferma il vescovo – ne condivido il programma che ha elaborato da sola» e, «nell’evidente e inviolabile libertà di scelta», si dice convinto che molti altri la pensino così. Zenti comunque assicura che, se avesse trovato altri programmi analoghi portati avanti da altri candidati, non avrebbe esitato «ad appoggiarli ugualmente, in quanto io non parteggio per un candidato ma ne sostengo il programma se di alto valore civile, inseparabile ovviamente dal candidato». In conclusione, la preghiera «perché il clima elettorale non sia intriso di veleni (…), ma sia infervorato per il bene comune».

Nel documento di monsignor Grandis, che parte dalla missione solidale della Chiesa per arrivare alla «prossima competizione elettorale» che «può rivelarsi una singolare opportunità per i “fedeli laici” », l’indicazione pro-Lavarini è contenuta in una nota a piè di pagina: il suo programma, che «colpisce» nel ventaglio di quelli finora presentati, appare «condivisibile» e «merita di essere preso in considerazione ». Nel leggere queste parole molti parroci, in presenza di un’indicazione di voto così chiara e netta, sono rimasti sorpresi. Poi, nella serata di giovedì, don Consolini ha inviato una seconda mail, chiedendo, «viste le reazioni e i fraintendimenti emersi», di «non tener conto e di non diffondere la mail inviata stamattina». Ma la frittata ormai era fatta. FONTE