Emilia Romagna

“Se vogliamo cambiare l’Italia dobbiamo pestare qualche piede”

By admin

November 17, 2013

Pizzarotti su Facebook: “All’Assemblea Nazionale dei Giovani di Confcommercio mi è stato chiesto che cosa, secondo me, si deve fare per cambiare davvero il Paese. Ho detto una cosa molto semplice: si devono pestare i piedi a quelli che vogliono l’Italia così com’è, ingessata. Un esempio di riforma che non faranno mai? Maggiore autonomia fiscale per i sindaci: il cittadino deve avere la consapevolezza che i suoi soldi non finiscono nel baratro senza fine delle casse statali, ma ad esempio nella riqualificazione dei nostri parchi, delle nostre scuole, per i nostri figli, delle nostre strade, o nella sicurezza. È nell’ordine delle cose sapere che chi gestisce un bene, più è vicino ai destinatari di quel bene, maggiore sarà la sua sensibilità nel comprendere cosa è più importante per i cittadini.”

Il sindaco di Parma ha partecipato al sesto Forum Nazionale di Confcommercio Giovani Imprenditori che si è svolto a Venezia: “Non possiamo continuare a non far nulla come negli ultimi vent’anni”. Oggi si è tenuto nella sala del Consiglio Provinciale di Venezia il sesto Forum Nazionale di Confcommercio Giovani Imprenditori, al quale ha partecipato come relatore il Sindaco Pizzarotti assieme al primo cittadino di Verona Flavio Tosi, al Segretario Generale Cisl Raffaele Bonanni e al Vice Ministro di Economia e Finanze Stefano Fassina. “Il coraggio di cambiare davvero” è il titolo introduttivo del convegno, che questa mattina si è concentrato sul tema assolutamente centrale delle “Città come motore di crescita”, sottolineato dallo stesso Presidente di Confcommercio Giovani Imprenditori Alessandro Micheli. Tempi lunghi di pagamento delle Amministrazioni pubbliche, iter burocratici infiniti che causano il blocco della produttività e degli investimenti, uno Stato che vessa imprese e cittadini impedendo il rilancio del sistema Italia; un più facile accesso al credito; necessità di una più efficace ridistribuzione della mobilità dei dipendenti pubblici – a detta di Bonanni “Mal distribuiti in Italia: la Calabria ha un dirigente per ogni sette abitanti” -. Ai relatori sono state chieste le possibili soluzioni per un Paese che non sa più fermare il periodo recessivo. Sindaci e imprese si sono visti d’accordo sulla discussione di una nuova Riforma della Pubblica Amministrazione, oggi ancora molto lenta, spesso macchinosa e “Sovradimensionata” rispetto ai canoni europei. I sindaci hanno poi avanzato l’ipotesi di ripercorrere la strada dell’autonomia locale, così da dare risposte più efficaci e immediate ai cittadini. {googleAds}

{/googleAds} “Ripartiamo da questo concetto – ha infatti sostenuto Pizzarotti, chiamato ad intervenite per primo -. Oggi i Comuni hanno un grosso limite, che è quello di non riuscire più a dare risposte certe ai cittadini, a causa di un Patto di Stabilità che blocca gli investimenti, e a causa di uno Stato che non sa affrontare i problemi, che vessa i cittadini con nuove tasse, e che i sindaci devono riscuotere per conto terzi come fossero esattori. Al contrario il cittadino deve avere chiara la consapevolezza che i suoi soldi non finiscono nel baratro delle casse statali, ma ad esempio nella riqualificazione dei parchi pubblici, delle nostre scuole, delle nostre strade, o nel potenziamento dei trasporti”. “La cosa drammatica di questo Paese – ha invece esordito Tosi – è che chi è chiamato a fare le leggi dimostra di non conoscere la materia che tratta. Negli ultimi anni sono stati effettuati ulteriori appesantimenti burocratici e centralizzazioni statali. Ci vuole presto una inversione di tendenza: questo è un Paese che tende ad aumentare la burocrazia e le norme”.

La Riforma della Pubblica Amministrazione “Per fare le cose che ci chiedono i cittadini e le imprese è ovvio che bisognerà pestare qualche piede – ha spiegato metaforicamente Pizzarotti al termine del dibattito -, ma non possiamo continuare a non far niente come negli ultimi vent’anni: rispetto a quelle europee, il sistema pubblico italiano non è competitivo: la percentuale di under 35 è soltanto del 10%. Il Governo ci deve dare la possibilità di pianificare una più efficiente ridistribuzione delle mansioni”, ha poi concluso: “Svecchiare la burocrazia vuol dire rispondere meglio e subito al cittadino, che ha bisogno di risposte e non di incertezze”. Fonte