Cronaca

Migliaia di cittadini turchi accusano Erdogan di legami con il terrorismo

By admin

October 13, 2015

13/10/2015 – L’opinione pubblica turca è sconvolta per il gravissimi attentato avvenuto Sabato ad Ankara che ha causato oltre un centinaio di vittime ed altrettanti feriti segnando in modo indelebile il processo del paese verso le prossime elezioni politiche dell’11 di Novembre.

Migliaia di cittadini si sono riunito ad Ankara presso il luogo dove è avvenuto l’attentato per gridare la loro indignazione e per accusare esplicitamente il presidente Erdogan di essere il mandante dell’attentato e di avere legami con i terroristi dell’ISIS e di far scivolare il paese verso una deriva totalitaria. Erdogan viene accusato di essere direttamente il responsabile dell’attentato che viene messo in relazione con la strategia del governo che, attraverso i suoi servizi di intelligence, cerca di fomentare tensione nel paese contro gli oppositori per presentarsi come i garante di un blocco d’ordine. Si tratterebbe di una riedizione della vecchia “strategia della tensione” (ben conosciuta anche in Italia da P.zza Fontana a Bologna) attuata in chiave turca.

Le accuse contro Erdogan, quale sponsor dei gruppi terroristi in Siria, sono ormai provate da una marea di documenti, filmati e testimonianze che hanno attestato la collaborazione dei servizi turchi con i gruppi terroristi takfiri che operano nella confinante Siria, a cui sono stati forniti dall’esercito turco armi, munizioni, rifornimenti ed appoggio logistico, consentendo loro di infiltrarsi nel paese arabo attraverso la frontiera turca. Si dice anzi, in ambienti ben informati, che Erdogan sia il vero capo militare occulto dell’ISIS che pilota le operazioni di questa organizzazione in Siria. Vedi: Gli sporchi trucchi di Erdogan con il SIIL

Non è mistero che Erdogan sia il primo nemico del governo di Assad in Siria del quale ha sempre chiesto la rimozione attraverso una operazione congiunta USA- NATO di cui la Turchia fa parte. Come è noto che Erdogan accarezzi da tempo un piano di espansione per annettersi la parte settentrionale della Siria ed in particolare la zona di Aleppo e di Idlib. Adesso, dopo l’intervento russo che ha smascherato il piano congiunto degli USA della Turchia e dell’Arabia Saudita di destabilizzare la Siria attraverso lo spauracchio dello Stato Islamico e degli altri gruppi terroristi, la questione scoppia fra le mani del rais turco, tra conflitto con la minoranza curda e strategia di appoggio al terrorismo del governo di Ankara che si palesa agli occhi dell’opinione pubblica in tutta la sua mostruosità.

“Erdogan assassino” è stato uno degli slogans più gridati dai manifestanti che si sono riuniti Domenica sulla piazza di Ankara per manifestare contro il governo e per chiedere a gran voce le dimissioni di Erdogan e del suo governo. Uno dei leader della protesta ha avvisato che la gente aspetta la prossima data delle elezioni per mandare a casa il governo ma, fino ad allora, non è dato sapere quale altre manovre sporche possa pianificare Erdogan per proclamare un possibile stato di emergenza e mettere il bavaglio all’opposizione.

Quello che è accaduto Sabato ad Ankara,d’altra parte non era il primo attentato ma il più grave dopo una serie di attentati attuati dalla minoranza curda in risposta agli attacchi effettuati dall’Esercito contro le enclave curde che avevano causato parecchie decine di vittime.

Non ci sarebbe da meravigliarsi se la strategia della tensione del governo Erdogan abbia dei complici e consiglieri oltre oceano, visti i tentativi di giustificare un eventuale sostegno aereo della NATO, con partecipazione diretta della Turchia, ad operazioni di appoggio dei gruppi terroristi che operano nel nord della Siria. Washington sta conducendo da anni il suo doppio gioco per ottenere la rimozione di Assad e frammentazione della Siria e dell’Iraq attraverso il pretesto della lotta al terrorismo islamico che gli stessi statunitensi hanno contribuito a creare in collaborazione con i turchi ed i sauditi.

Per questo motivo gli USA hanno espresso forti proteste contro Mosca per i bombardamenti russi che, secondo Washington, avrebbero colpito anche gli “oppositori moderati” del governo siriano che erano stati addestrati dalla CIA nei campi creati in Giordania e Turchia.

L’intervento russo in Siria ha, per il momento, scompigliato i piani ma non è detto che gli strateghi di Washington si siano rassegnati al fallimento del loro piano e la Turchia di Erdogan costituisce comunque un alleato fedele ed una pedina importante nella scacchiera medio orientale. Fonte

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