Ambiente e salute

MINISTRO ISRAELIANO YAALON: “L’ ISIS NON CI DA FASTIDIO. QUELLO CHE CI PREOCCUPA SONO GLI HEZBOLLAH”

By admin

November 02, 2015

01/10/2015 – Il ministro della Difesa israeliano, , Moshe Yaalon, ha detto il Mercoledì, parlando da Washington, che il gruppo takfiri dell’ISIS non ha mai creato problemi alle frontiere israeliane e che piuttosto Israele è preoccupato per Hezbollah e non per questo gruppo. “La Nostra principale preoccupazione rispetto alla situazione in Siria è quella che le fazioni appoggiate dalle Guardie della Rivoluzione Iraniana tentino di aprire un fronte terrorista contro di noi sulle alture del Golan”, ha detto Yaalon nel corso di una conferenza stampa al Pentagono assieme con il suo omologo statunitense, Ashton Carter. Le alture del Golan sono un territorio siriano occupato a Israele dal 1967.

Yaalon ha affermato che Tel Aviv non interverrà in Siria fintanto che le sue “linee rosse” non siano attraversate. Questa dichiarazione contraddice tuttavia tutta la storia delle ingerenze israeliane nella crisi siriana mediante il finanziamento e l’addestramento dei gruppi armati takfiri e l’assistenza ai loro feriti negli ospedali israeliani. “Manterremo le nostre tre linee rosse: non andremo a permettere alcuna violazione della nostra sovranità, non permetteremo l’arrivo di armi avanzate ad elementi paria nella regione e neppure la consegna agli stessi di armi o agenti chimici”, ha segnalato senza riferirsi alle occupazioni sioniste dei territori palestinese, siriani e libanesi.

Con riferimento agli attacchi aerei russi contro l’ISIS ed altri gruppi takfiri che operano contro le forze siriane, Yaalon ha detto che i sionisti stanno “prendendo misure di sicurezza e di precauzione per evitare qualsiasi conflitto tra loro e noi”.

Il ministro Yaalon è lo stesso che, poco tempo, fa predicava la necessità di una guerra preventiva contro l’Iran ed aveva pronosticato la possibilità di nuovi massacri di civili da parte di Israele a Gaza e nel Libano. “Saremo costretti ad uccidere i civili libanesi, inclusi i figli delle famiglie”, aveva dichiarato Yaalon . “Lo abbiamo fatto allora, lo abbiamo fatto nella Striscia di Gaza e lo torneremo a fare in qualsiasi altra futura fase di conflitto.

Le dichiarazioni di Yaalon dimostrano, se mai ci fosse ancora bisogno di dimostrarlo, quanto l’ISIS sia per Israele uno strumento conforme ai piani sionisti di espansione e di dominio nella regione, dove la priorità per il governo di Tel Aviv è quella di rovesciare il governo di Bashar al-Assad, annientare il pericolo rappresentato da Hezbollah alle sue frontiere e neutralizzare la possibile minaccia dell’Iran.

Per realizzare questi obiettivi Israele si sarebbe alleata anche con il diavolo e, guarda caso, è uscito fuori un diavolo con le sembianze dell’ISIS.

Fonte: Al Manar

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