Ambiente e salute

Affari con i clan, indagato Ex Sen. Franco Bonferroni

By admin

November 28, 2015

da sinistra: Bonferroni Franco, zobbi tarcisio, nicola sodano

28/11/2015 – Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato recapitato ai 27 indagati dell’inchiesta “Pesci” della Dda di Brescia. Agli indagati restano 19 giorni per presentare eventuali memorie e chiedere di essere sentiti. A dare la notizia è la Gazzetta di Mantova.

 

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Tra i nomi dell’inchiesta figurano l’ex sindaco di Mantova Nicola Sodano, il costruttore Antonio Muto, gli ex senatori Luigi Grillo e Franco Bonferroni, l’ex presidente del Consiglio di Stato Pasquale De Liso, l’ex consigliere comunale di Reggio Tarcisio Costante Zobbi e il commercialista Attilio Fanini.

Le accuse sono di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, e relative aggravanti. Sodano è anche accusato di peculato per una trasferta romana del 26 settembre 2012 e di corruzione per l’esercizio della funzione in merito al rapporto con il commercialista Domenico Laratta.

L’ex sindaco di Mantova Nicola Sodano è accusato di accordi con il costruttore Antonio Muto e altri cinque indagati per salvare la lottizzazione Lagocastello (200 villette e un albergo sulla sponda del Lago Inferiore), bloccata dal Tar di Brescia, che aveva riconosciuto il vincolo di inedificabilità sull’area. Muto intervennne prima tentando di ammorbidire il Consiglio di Stato in vista del ricorso dell’Immobiliare Lagocastello poi, dopo la sentenza sfavorevole, per cercare di ottenere almeno il via libera per una lottizzazione ridotta.

A Muto è contestata l’associazione di stampo mafioso, così come a Nicolino Grande Aracri, Francesco Lamanna, Salvatore Muto, il muratore di Borgo Virgilio Antonio Rocca e la moglie Deanna Bignardi, Giuseppe Loprete, Paolo Signifredi, Alfonso Martino, Alfonso Bonaccio, Rosario e Salvatore Grande Aracri e Gaetano Belfiore. L’associazione criminale, secondo gli inquirenti, operava a Cremona e Mantova e in altri comuni del distretto ed era caratterizzata da “autonomia programmatica, operativa e decisionale rispetto ad altre ’ndrine calabresi e emiliane”. – fonte

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