Ambiente e salute

“Mosca resta il nemico principale”: Washington ci manda il castigatore

By admin

December 08, 2015

07/12/2015 – “Adam Szubin, sottosegretario al Tesoro USA per il Terrorismo e l’Intelligence Finanziaria viene in Italia, Germania e Regno Unito per discutere le sanzioni contro la Russia”. Nella visita, dal 7 al 10 dicembre, l’americano si concentrerà con i governanti di quei paesi – dice il comunicato ufficiale del Tesoro Usa – “sulle correnti sanzioni contro la Russia per le sue attività di destabilizzazione in Ucraina”.

 

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Mai sentito parlare, immagino, di Szubin. Segno che è uno di quelli che davvero comandano, incistati nello “stato profondo americano”. La sua strana funzione di Segretario al Tesoro per il Terrorismo gli dà la carica di poliziotto con poteri finanziari punitivi sugli stati satelliti insubordinati. La funzione di gestore della Intelligence Finanziaria significa che è quello che ha le leve su tutte le centrali europee come SWIFT, la camere di compensazione dove si registrano tutte le transazioni bancarie, transazioni magari segrete ma che invece le eurocrazie hanno aperto agli organi spionistici Usa, dalla Cia all’Fbi alla NSA – perché perbacco, occorre “combattere il Terrorismo”, e noi siamo alleati delle Superpotenza. Se ficca il naso nei pagamenti delle nostre imprese, se apprende segreti economici ed industriali, che importa? Gli Stati Uniti sono la potenza del Bene, lo fa’ per proteggerci – dal terrorismo globale che ha creato lei stessa.

Quindi Szubin viene qui per distribuire lavate di capo, dare ordini e minacciare – perché ci sono evidente segni di insubordinazione. Anzitutto, Matteo Renzi che non vuole impegnare le forze armate (sic) italiane in Siria a “bombardare l’ISIS” – ossia ad ostacolare la vittoria russa contro i terroristi preferiti dall’Occidente. Con molto coraggio, Renzi ha detto cose incaute: “Non rincorro le bombe degli altri – La cosa di cui non abbiamo bisogno e’ un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico” . Ha messo il dito nella piaga: l’Impero del Caos vuol risucchiarci tutti in “missioni spot di destabilizzazioni” casuali senza disegno. Come osa criticare il Caos? Immediatamente il Corriere della Sera si precipita a fare interviste a “europei” che criticano Renzi. “Quella di Matteo Renzi è una posizione deludente”, tuona sul Corriere Jean Marie Colombani, ex direttore di Le Monde (ossia, facciamola corta, Grand Orient de France).

In Germania, dove la Merkel ha decretato la partecipazione tedesca, la stretta di vite sarà probabilmente sulle sanzioni alla Russia: sì, Angela è riuscita a unire di nuovo tutti i governi europei nel prolungare (segretamente) per sei mesi del 2016, ma si sentono malumori nei settori industriali e nello stesso partito della cancelliera. Anche qui, Renzi è stato abbastanza esplicito: le sanzioni alla Russia ci danneggiano.

Invece bisogna continuarle per punire la Russia della “sue attività di destabilizzazione in Ucraina”: che è il contrario della verità. Sono gli Usa che “continuano le attività di destabilizzazione in Ucraina” ed è stato Putin a mettersi in gioco per “stabilizzare” almeno il conflitto, con il cessate il fuoco di Minsk2 – una trattativa, ricordate?, in cui persino Merkel e Hollande non lasciarono partecipare gli americani ( per questo ha avuto un relativo successo).

Szubin è quello stesso che a metà novembre ha congelato gli attivi di diverse personalità russe e di una importante banca, la Banca di Alleanza Finanziaria Russa, per “il suo ruolo nelle transazioni finanziarie col governo siriano. Allora questo poliziotto e bastonatore ha dichiarato: “Gli Usa continueranno a colpire le finanze di tutti coloro che aiutano Assad a continuare a violentare il popolo siriano”.

Ora, succede che questa “narrativa” si stia sgretolando sotto i colpi della realtà e dei Sukhoi: anche i più distratti vedono ormai che a combattere l’ISIS è la Russia con Assad, e che la Turchia (alleato NATO) abbatte gli aerei russi – cosa che non ha potuto fare senza un assenso americano. La Russia ha dimostrato con foto che la famiglia Erdogan traffica e fa’ miliardi col greggio dell’ISIS, sostenendolo economicamente e con armi; ed ha accusato apertamente Washington di coprire ed approvare questo traffico. – di Maurizio Blondet – Approfondisci su FONTE

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