Ambiente e salute

Agrigento: Mazzette in cambio di favori all’Agenzia dell’Entrate. Il Procuratore: si sospettano altri casi

By admin

December 10, 2015

10/12/2015 – Tangenti e favori all’Agenzia delle Entrate di Agrigento. È lo scenario svelato da un blitz del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Agrigento, che stamane ha eseguito 11 arresti e altre 4 misure cautelari di minore intensità. Al centro dell’inchiesta l’iter e la conclusione di alcune pratiche fiscali. Tra i reati contestati, a vario titolo, quello di corruzione e falso materiale e ideologico compiuto da pubblico ufficiale…

[sociallocker id=18243]

Quattro le persone finite in carcere, sette coloro che sono stati posti ai domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, due i destinatari dell’obbligo di presentazione ai carabinieri, due coloro che sono stati sottoposti al divieto temporaneo di esercizio della professione medica. Tra gli arrestati ci sono un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento, Vincenzo Tascarella e Pietro Pasquale Leto, che all’epoca in cui scattò l’inchiesta era dirigente in servizio alla direzione regionale delle Entrate di Palermo e dal 13 gennaio del 2014 è direttore della direzione provinciale delle entrate di Agrigento. I provvedimenti sono stati firmati dal Gip del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, su richiesta del procuratore Renato Di Natale, dell’aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni del dipartimento reati economici. Il funzionario Tascarella, secondo l’accusa, «nella sua qualità di pubblico ufficiale accettava la promessa di una somma di denaro per omettere atti del proprio ufficio e/o per compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio». «Tascarella», prosegue la Procura, «accettava la promessa della somma di denaro per favorire l’annullamento dell’avviso di accertamento da lui stesso emesso con un provvedimento di autotutela, “piegando” la propria funzione istituzionale di funzionario dell’agenzia delle Entrate all’interesse della società contribuente». Il direttore Ai domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico, c’è il direttore dell’Agenzia Pietro Pasquale Leto che «nella sua qualità di pubblico ufficiale», accusa la Procura della Repubblica di Agrigento, «accettava la promessa di Marco Campione, rappresentante legale della Girgenti Acque, di altra utilità, consistente nell’assunzione a tempo indeterminato della propria figlia, presso l’ufficio legale della Girgenti Acque».

L’imprenditore

L’imprenditore Agrigentino Marco Campione, presidente del consorzio che si occupa della distribuzione idrica nell’Agrigentino, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, con l’obbligo del braccialetto elettronico. L’Agenzia delle Entrate: «Subito sospesi» L’Agenzia delle Entrate della Sicilia «assicura la piena collaborazione» con la Procura titolare dell’inchiesta» e, in una nota, «condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto e punisce duramente i colpevoli, a difesa dell’onorabilità di tutti i funzionari che operano quotidianamente con onestà e impegno». Inoltre, le Entrate sottolineano che stanno «assumendo tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale, a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino al licenziamento e alla costituzione di parte civile nel processo penale». Il procuratore: «Sospettiamo altri casi» «È grave il fatto che fra i destinatari delle misure cautelari eseguite oggi, ben otto persone siano dipendenti dell’Agenzia delle entrate. Impiegati, funzionari che anziché compiere il loro dovere, facevano di tutto per favorire gli interessi degli imprenditori. Ed è grave che vi fosse anche il direttore», ha detto il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, illustrando i dettagli dell’operazione «Duty Free». Oggetto del «mercimonio», spiegano dalla Finanza di Agrigento, sarebbero state le informazioni su controlli eseguiti o da eseguire, l’insabbiamento degli accertamenti induttivi su verbali già elevati e l’immotivato annullamento dei procedimenti tributari. «La disinvoltura dei destinatari delle misure cautelari, che non avevano remore a conversare con il contribuente che fa i ricorsi o nell’incontrarsi, fa dedurre che potrebbe esservi altro» ha aggiunto il procuratore di Agrigento. L’Agenzia assicura «piena collaborazione» L’Agenzia delle Entrate della Sicilia «assicura la piena collaborazione» con la Procura titolare dell’inchiesta che ha portato all’arresto di un dirigente e quattro dipendenti dell’Ufficio di Agrigento con l’accusa di corruzione e falso. L’Agenzia «condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto e punisce duramente i colpevoli, a difesa dell’onorabilità di tutti i funzionari che operano quotidianamente con onestà e impegno». Inoltre, le Entrate sottolineano che stanno «assumendo tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale, a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino al licenziamento e alla costituzione di parte civile nel processo penale». – FONTE

[/sociallocker]

 

Dai anche un’occhiata alle nostra pagina su Facebook  Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche  ore dal tuo invio!  Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi!  Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.