Ambiente e salute

I dati Eurostat sulla crisi: l’Italia è la peggiore tra i big europei

By admin

January 09, 2016

09/01/2016 ROMA – L’Italia non riesce a recuperare le perdite della crisi e a mettersi a pari dei big Ue su industria e lavoro. Secondo i dati Eurostat rielaborati dal ministero dello Sviluppo economico, a stentare è soprattutto l’occupazione giovanile, che dal minimo registrato durante la crisi ha recuperato 0,9 punti (2,7 in Germania, 4,2 in Gb e 1,9 in Spagna). [sociallocker id=18243]Bene invece il clima di fiducia. «Emergono segnali positivi di ripresa dell’economia – la risposta del ministero – con particolare riferimento alla fiducia di famiglie e imprese, ai consumi e all’occupazione. La produzione industriale continua a crescere». La produzione industriale recupera (poco). In base ai dati contenuti nel «Cruscotto congiunturale» messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico, il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il 31% inferiore rispetto ai massimi precrisi e ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%. Settore costruzioni: ancora male. Il confronto è ancora più implacabile se si guarda esclusivamente al settore delle costruzioni: a ottobre 2015 l’Italia era 85 punti sotto il massimo precrisi e ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna. Il ministero: in Italia crisi più lunga e dura. «Nel confronto internazionale, l’Italia, rispetto ai principali paesi Ue, sconta una crisi più lunga e più dura che altrove. La ripresa, che nella maggior parte degli Stati membri Ue è partita e si è consolidata dal 2009, in Italia si è manifestata compiutamente solo tra il 2014 e il 2015 – spiegano dal Mise, il ministero dello Sviluppo economico – Tuttavia, i dati più recenti mostrano che il recupero è finalmente scattato, anche grazie alle misure assunte dal Governo per favorire investimenti e occupazione. L’Italia, per esempio, è l’unico paese ad aver segnato un nuovo massimo nella fiducia dei consumatori, rispetto ai livelli pre crisi, e uno dei pochi a conservare variazioni positive della fiducia anche rispetto agli ultimi mesi. Restano naturalmente problemi di lunga durata che il Governo, a partire dalle misure della legge di stabilità, sta finalmente affrontando». Bene il clima di fiducia. L’Italia distanzia quasi tutti i partner europei nel clima di fiducia dei consumatori e non va male neanche in quello delle imprese, ma nel mercato del lavoro il nostro Paese torna in difficoltà rispetto agli altri. Nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, ma in Germania era al 4,5% e nel Regno Unito al 5,2%. La Spagna segnava ancora un grave 21,6%, tuttavia rispetto ai momenti più bui della crisi Madrid ha recuperato 4,7 punti contro 1,6 punti di Roma. Caso a sé‚ quello della Francia: il tasso di disoccupazione è più basso di quello italiano, pari al 10,8% ma si tratta del dato peggiore degli ultimi 18 anni. Occupazione giovanile, Italia fanalino di coda. L’Italia è infine fanalino di coda nell’occupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni con un tasso del 15,1% contro il 28% della Francia, il 43,8% della Germania, il 48,8% del Regno Unito e il 17,7% della Spagna. Rispetto ai picchi negativi della crisi il recupero è stato di 0,9 punti, contro 1,9 della Spagna, 2,7% della Germani a 4,2 della Gran Bretagna. – FONTE[/sociallocker]

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