Cronaca

Ecco la verità, tanto casino per “Quarto”, indovinate per cosa: coprire lo scandalo Etruria

By admin

January 19, 2016

18/01/2016 –  L’autodifesa alla Camera del ministro Boschi contro la mozione di sfiducia del Movimento Cinquestelle non ha convinto per niente il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, intervenuto in diretta a Skytg24. L’intervento della Boschi, secondo Belpietro, è stato in più parti reticente: “Ha omesso il nodo del problema. Ha parlato del papà eletto nel maggio 2014 nel Cda di Banca Etruria, ma non ha ricordato che lo era stato anche nel 2011”. Il cuore del problema, secondo il direttore di Libero, va cercato nei decreti del governo, sui quali nulla è stato detto in Aula: “Il più importante – ha detto Belpietro – è quello del 16 novembre, dove si recepiscono le norme europee in ambito bancario. È in quel frangente che viene inserita la clausola che impedisce agli azionisti di rivalersi sui membri del Cda. È evidente – ha aggiunto – che si è posto uno scudo anche sul vecchio Cda, del quale faceva parte anche il padre della Boschi. Di questo lei non ha parlato e quella norma non era prevista nelle norme europee, sono state messe lì improvvisamente e nessuno ci spiega perché. Quel decreto poi è stato mandato in Parlamento a firma della stessa Boschi e nessuno ha ancora chiarito uno solo di questi aspetti.

Credo che fino a poco più di una settimana fa, il 99 per cento degli italiani non sapesse neppure che Quarto è un comune italiano e ignorasse totalmente il nome della sindachessa che da sei mesi si è insediata in municipio. Ma passata la Befana, Quarto, paese di circa 40 mila abitanti alle porte di Napoli, è diventato l’ ombelico del mondo, tanto che se ne parla nei talk show e – udite udite – il presidente del Consiglio viene interpellato nelle genuflesse interviste tv acciocché esprima il proprio parere. Già ieri abbiamo cercato di fare un po’ di luce sulla vicenda. La storia riguarda Rosa Capuozzo, una signora balzata all’ onore delle cronache nazionali solo perché ha il torto di essere stata eletta nelle liste del Movimento Cinque Stelle. La sindachessa pare abiti in una casa edificata senza tutti i crismi della legalità e dunque soggetta – l’ abitazione – all’ accusa d’ essere frutto di abuso edilizio. Lei – la sindachessa – nell’abuso non c’entra, perché il manufatto è stato realizzato anni fa dal suocero. E se le colpe dei padri non devono ricadere sui figli – Boschi docet – figuratevi se possono ricadere sulle nuore quelle dei suoceri. Ma tant’è: appena eletta Rosa Capuozzo, che non conosco e non so se sia una brava amministratrice oppure no, è finita nel mirino di molti: dell’ opposizione (Pd) e della magistratura. La prima l’ ha accusata proprio del presunto abuso domestico: fino a prima nessuno se n’ era lamentato, anche perché l’ unica violazione era la variazione di destinazione d’ uso – da industriale a residenziale – che, in una regione dove le case sono tirate su dalla sera alla mattina senza lo straccio di una concessione edilizia, a me pare un peccato veniale.