Quella di Snapp è un’avventura che intreccia il percorso di Vito e quello di altri due talenti. Margiotta qualche anno fa si è trasferito in Cina, dove ha fatto un master e creato un’azienda, venendo notato dai recruiter di Google che lo hanno assunto e inserito nel team di Google Enterprise e poi nella squadra di Google X. Dopo il semestre in Singularity University, ha conosciuto i due soci e dopo aver conosciuto i suoi due soci, Gabriel Gurovich (startupper seriale) e il programmatore Assaf Kindler, ha deciso di dedicarsi totalmente a questo progetto.
Nello specifico, Snapp è uno strumento che permette di creare un’app in pochissimi passaggi. E’ lo strumento che mancava: dopo averla scaricata, si sceglie il layout e si inseriscono i testi, le fotografie, i canali social, feed, grazie ad un builder che permette di creare l’app e pubblicarla sugli store sia autonomamente che affidando la pubblicazione al team di Snapp dietro pagamento.
La start-up è stata premiata al Global Entrepreneurship Summit 2015, dedicato alle tecnologie e che si è tenuto a Nairobi in Kenia, alla presenza del presidente Usa Barack Obama, con una “honorable mention”. Quindi, un nuovo successo con l’accordo raggiunto con PayPal.
Ora si guarda all’Africa, dove ci sono seri problemi di collegamento alla rete, con l’apertura dei primi Snapp Shop.
Il primo Snapp Store ha aperto a Lilongwe, capitale dello stato africano del Malawi, all’interno dell’acceleratore d’impresa mHub. È un negozio di app. Ovvero un luogo in cui il cliente entra e chiede ai commessi di realizzare la propria app (del suo ristorante o dell’attività commerciale, per esempio). Dopo un paio d’ore di lavoro, il prodotto viene consegnato.