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Milano Primarie PD 2016: Sala è il candidato Sindaco del centrosinistra con il 42% dei voti, Balzani seconda con il 34:

By admin

February 08, 2016

MILANO 08/02/2016 – RISULTATI DEFINITIVI: SALA 42,2%, BALZANI 34%, MAJORINO 23%. Spoglio definitivo, hanno votato 60634 persone. Sala 25.600 voti, Balzani 20.516, Majorino 13.916, Iannetta 443. Con il 42,2% dei voti, Giuseppe Sala è il vincitore delle primarie del centrosinistra di Milano. 58 anni, commissario di Expo, un passato importante da manager, è lui che il centrosinistra ha scelto come suo candidato per la sfida elettorale di giugno, quando la città dovrà eleggere il sindaco. Netto è lo stacco con la candidata arrivata seconda: Francesca Balzani ha raggiunto il 34 per cento, mentre il terzo, Pierfrancesco Majorino, si è fermato al 23 per cento, il quarto, Antonio Iannetta 0,7%. Prima ancora della proclamazione, il premier Renzi ha telefonato al manager per fargli “un in bocca al lupo”. Mentre Lorenzo Guerini (vicesegretario Pd) ha scritto su Twitter: “Bravo Beppe, ora tutti insieme per vincere a giugno”.

Sulle primarie è scontro a distanza tra Beppe Grillo e Matteo Renzi. «Le primarie Pd sono taroccate. Il candidato sindaco Pd a Milano non sarà scelto dai milanesi o dai militanti Pd (esistono ancora?) ma da cinesi che sanno a malapena parlare l’italiano. Un #PdMadeInChina», attacca l’ex comico sul suo blog. E il premier replica dalla scuola politica del Pd: «Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano cinquanta persone a fare clic. Si lamentano delle nostre primarie con migliaia di persone, siamo gli unici ad avere il coraggio a farle, gli altri si mettono a fondo campo e parlano». «Io devo cambiare l’Italia. Non ho tempo da perdere dietro a chi cerca i fantasmi. Noi dobbiamo scommettere sul coraggio e non sulla paura di chi cerca fantasmi», ha proseguito Renzi, parlando del partito della Nazione. Renzi scherza con i giovani Dem: «Applaudite il partito della nazione? Incredibile». Poi aggiunge: «È il dibattito più assurdo mai fatto. Non ne parlo perché se qualcuno dice c’è un fantasma in casa, tu non vai a cercare il fantasma» «Nel 2013 – prosegue – c’erano Bersani, Berlusconi e Grillo. Se si votasse oggi saremmo io, Salvini e probabilmente Di Maio. C’è un salto generazionale impressionante». «Un elemento chiave è la formazione di una nuova classe dirigente. La mia idea è applicare la rottamazione anche a me». «Io ho già rovesciato la clessidra: sono uno yogurt in scadenza, posso scadere tra sette mesi col referendum o tra due anni quando si voterà o tra sette anni dopo il secondo giro. Spero questa seconda». «So che avete fatto casino ieri al Nazareno con l’aperitivo: il Nazareno è diventato luogo di terrazza, da luogo di correnti. È un obiettivo che il nostro tesoriere Bonifazi aveva da tempo». FONTE

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