Ambiente e salute

ISTAT, crescita sotto le attese: “ZANETTI, manovra bis per continuare lo sfacelo”

By admin

February 15, 2016

Roma, 14 feb. (askanews) – E’ “prematuro” parlare di una manovra correttiva ma “non è escluso che possano essere necessari piccoli aggiustamenti”. Lo ha riferito il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, nel corso dell’Intervista di Maria Latella su Sktg24, a proposito della necessità di una correzione dei conti alla luce dei dati dell’Istat sul Pil peggiori delle stime del governo. “Una crescita dello 0,7% è il livello previsto nel Def di aprile, nell’aggiornamento c’erano stati i presupposti per poter fare un pò meglio. Siamo tornati alle previsioni precendenti. Questo – ha detto – non esclude che possano essere necessari piccoli aggiustamenti ma proprio perché piccoli senza sconquassi per i nostri cittadini”.

Pier Carlo Padoan ha ammesso pubblicamente che avrebbe “preferito un decimale in più rispetto a uno in meno”. Jean-Claude Juncker dall’Europa non autorizza la manovra italiana sulla richieste di flessibilità. L’Istat certifica che nell’ultima parte del 2015 l’industria ha subito un rallentamento e al viceministro del Tesoro Enrico Zanetti sfugge una frase che nel lessico politichese è considerata impronunciabile: manovra correttiva. In arrivo nuove tasse e tagli…

Da più parti si parla di una “manovra correttiva“: sulla stampa come in Parlamento. Una nuova stangata per gli italiani, insomma. Il governo ha sempre smentito, ma ora, al viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, è “sfuggita” la verità. Ha infatti parlato di “aggiustamenti”. Ha spiegato che “è prematuro” parlare di una manovra correttiva ma “non è escluso che possano essere necessari piccoli aggiustamenti” alla luce dei dati dell’Istat sul Pil peggiori rispetto alle stime del governo. Dunque, con assoluta probabilità, “manovra correttiva” sarà. E sui contenuti qualche anticipazione arriva da Il Messaggero, secondo il quale l’aggiustamento sarà “da 2 a 4 miliardi se la situazione economica peggiorerà. Allora una manovra light sui conti pubblici per bilanciare lo scostamento rispetto alle previsioni formulate nel Def sarebbe uno scenario tutt’altro che campato in aria”, conclude il quotidiano.

  CHI è ENRICO Zanetti, “Voltagabbana e arrivista” Un viceministro senza voti. Il commercialista di Mestre da Monti ad un posto di primo piano nel governo Renzi. Una storia di un’irresistibile ascesa. Un gigante economico e un nano politico. Adesso non più. Quello che ha perso in economia ha guadagnato in politica. Era ora. Enrico Zanetti, l’astro nato e cresciuto di Scelta Civica, viceministro all’Economia e alle Finanze. Ha fatto il gran passo superando scogli alti come una montagna. E’ stato eletto in listino bloccato con il Porcellum, quindi senza raccogliere una preferenza che sia una, quando il partito, che allora era di Monti, raccolse alla Camera l’8,3% (una enormità, vista da adesso, una miseria, vista con i sogni di allora). Una tale miseria che poco dopo il capitano abbandonò la nave. Monti come Schettino. E iniziò la fuga. Con ogni mezzo: barchini, scialuppe, salvagenti, pezzi di legno alla deriva, vasche da bagno rimaste miracolosamente integre. Alle elezioni europee dell’anno dopo quella che doveva essere la nave ammiraglia divenne un pedalò: lo 0,71%. Ministri e sottosegretari, troppi per stare tutti nel pedalò, raggiunsero a nuoto Renzi, che benevolmente li tirò a bordo. Il nostro Zanetti, fiero della sua coerenza, vide bene di diventare segretario, del pedalò. Sempre meglio che fare il naufrago nel mare tempestoso della politica italiana. Assai meglio che tornare a lavorare. I voti non c’erano più. Occorreva ripartire dalla base, dalla sua Venezia e da lì riconquistare l’Italia. Quale migliore occasione della caduta di Orsoni, dello scandalo Mose, delle nuove elezioni per il sindaco di Venezia? Il Nostro presenta una lista. E’ la sua città. Farà sfarcelli. Si allea con la Zaccariotto, ex leghista, e con la lista di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. Risultato: 1,42%. Lo votano, neanche tutti, i suoi vicini di capanno al Lido. Peggio: 6 di quelli che ha messo in lista prendono zero preferenze. Poco male. Alle regionali, per ribadire la linea di centro del suo partito, si allea con la Moretti. A Venezia a destra, in Regione a sinistra. Così nessuno può etichettarlo: politicamente, s’intende. Enrico Zanetti, lui che è commercialista e con i numeri dovrebbe avere qualche familiarità, capisce che non è aria. E’ troppo intelligente, lui, perché il popolo bue possa stimarlo e votarlo. Così decide di entrare prepotentemente nell’agone politico. Non ha voti, ma ha idee e grinta. E negli ultimissimi mesi è stato un vulcano. Il 26 ottobre dell’anno scorso chiese la verifica di governo: voleva la testa della direttrice dell’Agenzia delle Entrate, dott.ssa Rossella Orlandi. La Orlandi è ancora lì e non perde occasione, in camera caritatis, di sparargli contro. Il 06 novembre proclama: alzare a 3.000 euro il passaggio di denaro senza registrazione? Non se ne parla proprio. Scelta Civica proporrà di abbassarlo a 500 euro. Peccato che il verdiniano Lucio Barani sentenzi: «Son ragazzi lasciamoli giocare». IL 10 novembre rincuora i suoi. Una volta, assicura, Renzi diceva: «Scelta Civica? Ammesso che esista ancora». Adesso, invece, da quando io sono segretario, Renzi ci ascolta. E come no. Verdini, l’amico di Renzi, lo gela: «Di Zanetti ne conosco solo uno ed è stato a lungo capitano dell’Inter». IL 23 dicembre comunica a tutte le agenzie: niente politica dei due forni, siamo terzi rispetto a centrodestra e centrosinistra, ma non equidistanti tra un centrodestra salvinizzato e un centrosinistra moderno guidato da Matteo Renzi. C’é di che rimpiangere le convergenze parallele di Aldo Moro. Alla Nuova Venezia ha dichiarato che, per servire l’Italia e il Veneto, lui ci rimette 100 mila euro l’anno. Ingrati che siamo, gli costiamo quasi 10 mila euro al mese. Con questi successi e questa abnegazione, vuoi non fare uno viceministro solo perché non lo votano neanche i suoi vicini di capanno? No, sarebbe populismo, becero e villano. Veneti, sursum corda, la gloria è dietro l’angolo! Tratto da Luca BALZI

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