Viaggio nell’Italia “a metà”. Saliamo sull”unico “treno”, quello dell’Italia incompiuta, che non passerà mai. Un viaggio che attraversa binari che non ci sono, strade che portano al nulla e una folla di opere sospese a metà, rimaste incompiute, inutilizzate o abbandonate sopra un tappeto di miliardi: centinaia in tutta Italia. Ma il numero esatto, non lo sapremo mai. Dalla stazione senza binari del treno di Matera a Giarre, in provincia di Catania, dove c’è un ospedale senza pazienti, un parcheggio senza uscita, uno stadio spalti, un auditorium senza spettatori e un teatro costruito storto, nonché una pista da go cart e una piscina olimpionica uscita per sbaglio di 48 metri anzi che dei 50 standard. Dalle soprelevate sospese di Napoli alle 400 case fantasma di Ponticelli, passando per le dighe senza acqua della Sicilia assetata, come gli invasi del Blufi e di Gibbesi, alle dighe senza canalizzazioni, come il Metramo, in Calabria. Alla fine di questo viaggio, un perché, non lo abbiamo trovato. Un dato è certo. Il tragitto lo abbiamo pagato caro. Solo sommando i miliardi di lire spesi nei luoghi incompiuti che abbiamo incontrato, arriviamo una cifra di 3155 miliardi di lire. Ovvero 1500 milioni di euro: un punto del pil d’Italia. ITALIA INCOMPIUTA di FLAVIA MARIMPIETRI. Rai Uno, agosto 2011.
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