Ambiente e salute

PRODUTTORI OLIO D’OLIVA D’ITALIA ECCO CHI DOVETE RINGRAZIARE

By admin

March 11, 2016

11/03/2016 – La battaglia sui dazi per difendere l’olio d’Italia. Chi sono i 12 eurodeputati che hanno votato sì. L’Europa, a sorpresa, toglie i dazi sull’olio tunisino e alza le importazioni dell’extravergine. Protestano i produttori italiani, ma nel Parlamento europeo hanno votato sì anche Cofferati, l’ex ministro Kyenge e David Sassoli.

L’aiuto dell’Europa alla Tunisia ha fatto scoppiare una battaglia alimentare in Italia. L’oggetto del contendere è l’olio, il condimento principe della dieta mediterranea e degli italiani. E ormai non più solo degli italiani, visto che gli Stati Uniti sono diventati il terzo Paese consumatore dietro Italia e Spagna, con un balzo del 250% dei consumi negli ultimi 25 anni, a 308 mila tonnellate all’anno.

La battaglia, però, è scoppiata per molto meno: il via libera arrivato ieri dal Parlamento europeo a 35 mila tonnellate in più all’anno per due anni (in aggiunta alle 56.700 già previste da un accordo Ue-Tunisia del 1995) che potranno essere importate in Europa dalla Tunisia a dazio zero. Il problema, in realtà, è più qualitativo che quantitativo: «Il tema — spiega la parlamentare del Pd Colomba Mongiello, a cui si deve l’omonima legge sull’etichettatura dell’extravergine datata 2013 — è la tracciabilità del prodotto, che significa il contenuto della bottiglia. Il mondo delle imprese è fatto di persone per bene, ma qualcuno classifica l’olio straniero come olio italiano. E lo vende come made in Italy». Il rischio, per Mongiello, è che nonostante una legge che preveda un’etichettatura chiara e leggibile, un «nuovo contingente agevolato di olio dall’estero possa alimentare il mercato delle sofisticazioni». Per questo giovedì migliaia di agricoltori hanno partecipato alla manifestazione della Coldiretti a Catania organizzata proprio nel giorno del via libera del Parlamento europeo al nuovo olio tunisino senza dazi, grazie a 500 sì, 107 no e 42 astenuti. E tra i sì ci sono anche quelli di europarlamentari italiani proprio del Pd come l’ex ministro Cécile Kyenge, Mercedes Bresso, David Sassoli, Sergio Cofferati (ex Pd) e Gianni Pittella, uomo del Sud: «Ho lavorato — spiega quest’ultimo — per trovare un punto d’incontro tra l’interesse nazionale e quello europeo, per ridurre al minimo l’impatto. E poi la produzione italiana non è sufficiente al fabbisogno»

 

CONTINUA A LEGGERE

Sguici anche sulla nostra pagina FB: Facebook  Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche  ore dal tuo invio!  Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi!  Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.