Ambiente e salute

Fu la Camorra a far perdere il Giro a Pantani: Intercettato un detenuto

By admin

March 15, 2016

14/05/2016 – Adesso è ufficiale. Ci sono voluti quasi 17 anni ma finalmente possiamo urlarlo con la conferma della giustizia italiana. Marco Pantani non si è mai dopato. Ed a fermarlo il 5 giugno 1999, nel giorno della penultima tappa del Giro d’Italia che aveva già vinto, e che a questo punto gli deve essere restituito, fu la camorra. Tramite la de­pla­sma­zio­ne, fu alterato il sangue del “Pirata” che risultò con un ematocrito superiore al consentito e venne quindi escluso dalla corsa che aveva dominato. Troppi interessi per le scommesse clandestine, troppi miliardi di puntate su Marco, con il rischio di bancarotta per i clan partenopei che avrebbero dovuto pagare troppe vincite. Massacrato dalla stampa e da chi lo accusava di essere un dopato, per Pantani iniziava un lungo calvario tra depressione umana e declino sportivo che l’avrebbe portato fino alla morte ancora avvolta nel mistero.

Ma i suoi amici e tifosi non l’hanno mai tradito ne’ abbandonato: troppo strano quel controllo anomalo del sangue, un valore che non poteva essere scientificamente plausibile con quello dei controlli svolti poche ore prima e poche ore dopo, tutti in regola. Eppure ci sono voluti 17 anni per arrivare alle conclusioni che chi è vicino a Marco sosteneva dal giorno stesso all’esclusione dalla corsa rosa. Troppo strano anche solo pensare che uno come lui, sempre onesto e leale, avesse pensato di doparsi e che l’avesse fatto proprio quel giorno, quando sarebbe stato anche “inutile” nel senso che quella corsa l’aveva già vinta. Proprio lui che era il più forte di tutti senza alcuna discussione.

Qualche fase saliente del colloquio Uomo: “Vallanzasca poche sere fa ha fatto delle dichiarazioni”. Parente: “Una dichiarazione…”. Uomo: “Dicendo che un camorrista di grosso calibro gli avrebbe detto: ‘Guarda che il Giro d’Italia non lo vince Pantani, non arriva alla fine. Perchè sbanca tutte ‘e cose perche’ si sono giocati tutti quanti a isso. E quindi praticamente la Camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani. Cambiando le provette e facendolo risultare dopato. Questa cosa ci tiene a saperla anche la mamma”. Parente: “Ma è vera questa cosa?”. Uomo: “Sì, sì, sì… sì, sì”.

“Finalmente qualcuno è riuscito a fare un buon lavoro, dopo tanti anni che cerco e leggo da tutte le parti – ha dichiarato Tonina, la mamma del campione romagnolo trovato morto in un residence di Rimini il 14 febbraio 2014 -. Devo ringraziare i ragazzi di Forlì, che ci hanno messo un grande impegno. Non mi ridanno Marco, logicamente, ma pensi gli ridiano la dignità, anche se per me non l’ha mai persa. Le parole di questa intercettazione fanno male, è una conferma di quello che ha sempre detto Marco, cioè che l’avevano fregato. Io mio figlio lo conoscevo molto bene: Marco, se non era a posto quella mattina, faceva come tutti gli altri. Si sarebbe preso quei 15 giorni a casa e poi sarebbe rientrato, calmo. Però non l’ha mai accettato, non l’ha mai accettato perchè non era vero. Finalmente la gente ora potrà dirlo, anche se tanta gente sapeva che l’avevano fregato. Io sono molto serena oggi: finalmente sono riuscita e sono riusciti a trovare queste cose”.

MA LA PROCURA CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE – La Procura di Forlì però ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta su un presunto intervento della camorra contro Marco Pantani nel Giro d’Italia del 1999. A Forlì era stato riaperto il caso, archiviato a Trento. La reazione di mamma Tonina tonina pantani“Finalmente qualcuno e’ riuscito a fare un buon lavoro, dopo tanti anni che cerco e leggo da tutte le parti – ha detto sempre a Premium Sport Tonina Pantani, la mamma del campione romagnolo trovato morto in un residence di Rimini il 14 febbraio 2004 – Devo ringraziare i ragazzi di Forli’, che ci hanno messo un grande impegno. Non mi ridanno Marco, logicamente, ma pensi gli ridiano la dignita’, anche se per me non l’ha mai persa. Le parole di questa intercettazione fanno male, e’ una conferma di quello che ha sempre detto Marco, cioe’ che l’avevano fregato. Io mio figlio lo conoscevo molto bene: Marco, se non era a posto quella mattina, faceva come tutti gli altri. Si sarebbe preso quei 15 giorni a casa e poi sarebbe rientrato, calmo. Pero’ non l’ha mai accettato, non l’ha mai accettato perche’ non era vero. Finalmente la gente ora potra’ dirlo, anche se tanta gente sapeva che l’avevano fregato. Io sono molto serena oggi: finalmente sono riuscita e sono riusciti a trovare queste cose”. – fonte CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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