Ambiente e salute

Sardegna: vicesindaco PD era il capo della banda specializzata nell’assalto ai portavalori con tecniche paramilitari

By admin

March 20, 2016

19/03/2016 – Pronti a tutto, a sparare per strada contro i poliziotti come nel film «Heat». Assalti a mano armata a banche e furgoni blindati. Quartier generale in Sardegna ma «colpi» in tutta Italia. In tutto 23 arresti: tra loro anche un vicesindaco di un comune dell’Ogliastra. Pure lui partecipava alle rapine, mitra in pugno. Le indagini sfociate nel blitz di queste ore di Polizia di Stato e Guardia di finanza hanno consentito, per la prima volta, di fornire elementi alla Procura di Cagliari per contestare ed individuare l’esistenza di una «associazione a delinquere di tipo paramilitare che progettava e realizzava efferati delitti». L’operazione – spiegano gli investigatori – è andata a colpire quelli che venivano considerati i «sancta sanctorum» del crimine sardo: in particolare, la famiglia degli Olianas, che per anni si sono spartiti e hanno gestito tutto il relativo circuito illegale, soprattutto nell’isola. I banditi stavano per effettuare un altro colpo: stavolta era pianificato a Voghera, in Lombardia, dove già alcuni componenti si erano spostati in attesa di rinforzi dalla Sardegna. In tre – Angelo Lostia e i cugini Luca e Sergio Arzu, arrestati a Pavia – avevano lasciato la Sardegna via nave nascondendosi all’interno di camion in modo eludere i controlli. Stando alle indagini, questo sarebbe dovuto essere l’ultimo assalto prima di sciogliere la banda. Il gruppo di criminali era organizzato come una struttura paramilitare e reinvestiva i guadagni delle rapine nel traffico di droga o in imprese all’estero, apparentemente legali. Nell’ambito delle perquisizioni – effettuate nel Sassarese, nel Nuorese e una anche in provincia di Oristano – è stato sequestrato diverso materiale ora al vaglio degli inquirenti tra cui 60.000 euro, uno scanner e una motosega da impiegare negli assalti ai furgoni portavalori.

Dalle prima ore dell’alba la Polizia ha dato corso ad una delle più vaste operazioni anticrimine condotte in Sardegna. Le Squadre Mobili di Cagliari e Nuoro, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia e con la collaborazione del Nucleo di Polizia Tributaria di Nuoro stanno eseguendo 23 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari nei confronti di altrettanti appartenenti ad una associazione a delinquere operante da anni, specializzata negli assalti ai portavalori, con tecniche paramilitari, sia sull’isola che in tutto il territorio nazionale. C’è anche un vicesindaco della provincia dell’Ogliastra tra le persone fermate questa mattina nell’ambito del blitz dalla Polizia con la collaborazione della Guardia di Finanza. Si tratta di Giovanni Olianas, vicesindaco PD di Villagrande Strisaili. Olianas, spiega all’Adnkronos il questore di Nuoro, Paolo Fassari, è ritenuto dagli investigatori “uno dei capi dell’organizzazione”. “E’ un’operazione di grande importanza sotto il profilo investigativo, frutto di tre anni di indagini e di attività svolte dalla Squadra Mobile di Nuoro con la collaborazione della Guardia di Finanza in un territorio particolarmente difficile sotto il profilo del controllo. Il pregio di questo risultato è anche quello di aver ristabilito serenità tra i cittadini, perché le modalità degli assalti di questo gruppo criminale erano di vera e propria guerriglia”, sottolinea Fassari. Durante gli assalti ai portavalori, spiega il questore, i componenti della banda “esplodevano in strada colpi di arma da fuoco e da guerra, con assalti cruenti, sparavano anche ad altezza d’uomo mentre scorreva il traffico veicolare, seminando il panico”. Almeno una decina, tra rapine e tentate rapine, i colpi contestati alla banda, che aveva in cantiere a breve un nuovo assalto a un portavalori. Il gruppo criminale sgominato oggi “caratterizzato da un’efferatezza notevole”, secondo il questore costituisce “l’evoluzione che passa dal vecchio sequestratore di persone all’assaltatore di furgoni e blindati”. I componenti dell’organizzazione criminale “si riunivano in ovili o in luoghi estremamente difficili da sorvegliare”, dice Fassari. “Per eludere le investigazioni parlavano tra loro solo in dialetto orgolese e ogliastrino e cambiavano telefoni di continuo, usavano una cautela fortissima – spiega – Ma nonostante questo, dopo tre anni di attività di indagine, abbiamo raggiunto un importante risultato”. Nel blitz scattato questa mattina, che ha visto coinvolti circa 300 tra uomini e donne della Polizia, sono impegnati anche i reparti speciali, unità cinofile, elicotteri e pattuglie della Polizia Stradale. ADNOKRONOS

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