Ambiente e salute

Non vogliamo noie nella pubblica amministrazione: trasferita l’investigatrice che indagò su Vice di Tosi

By admin

March 20, 2016

VERONA 17/03/2016 – Da responsabile della polizia giudiziaria, Margherita Taufer ha curato le principali inchieste sulla corruzione, come quella che ha portato alla condanna di Vito Giacino (Fi). Dopo vari procedimenti disciplinari, smontati dal Tar, il Questore l’ha spedita alla Polaria. Negli ultimi dodici anni ha condotto le più importanti indagini sulla corruzione a Verona. Quella su Vito Giacino, l’ex vicesindaco di Flavio Tosi condannato nel dicembre 2014 per le tangenti nell’edilizia, è stata la sua ultima inchiesta. Da allora il sostituto commissario Margherita Taufer, ex responsabile della polizia giudiziaria della Procura di Verona, sbriga pratiche amministrative in un ufficio della Polaria, dov’è stata trasferita d’ufficio dal questore. Tutto è cominciato in occasione delle indagini sul vicesindaco di Forza Italia Giacino e la moglie Alessandra Lodi, delegate dal pm veronese Beatrice Zanotti. La poliziotta lo verrà a sapere dai giornali. La sua rimozione dagli uffici investigativi della Procura crea uno scontro senza precedenti tra il procuratore Schinaia e i suoi sostituti, che il giorno seguente firmano all’unanimità una lettera di “non condivisione” con il capo dell’ufficio: il trasferimento dell’investigatrice – scrivono i pm di Verona – “andrà a rendere monca l’attività degli inquirenti in materia di reati contro la pubblica amministrazione”. Ricordando quei mesi concitati, nel corso della sua testimonianza in aula al processo Leardini, Taufer non riesce a dimenticare il giorno dell’arresto del vice di Tosi, il 17 febbraio 2014: “Il questore Gagliardi scese alla squadra mobile e non mi guardò nemmeno in faccia. Poi seppi che era venuto per salutare Giacino”. E racconta di essere stata “oggetto di una campagna di stampa organizzata” di cui si sarebbe convinta a partire da un’intercettazione emersa nei mesi successivi al suo trasferimento. Nella telefonata, il cui contenuto è stato riportato in aula, una giornalista avrebbe spiegato a un indagato di aver fatto il “lavoro sporco” contro l’ufficiale di pg che non doveva più lavorare in Procura Continua su FONTE

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