Ambiente e salute

Basilicata: inchiesta ENI a Potenza, c’è di tutto, nel Governo scoppia il caso Guidi

By admin

March 31, 2016

31/03/2016 – Traffico e smaltimento illecito di rifiuti in centro Eni di Viggiano: 6 arresti. Indagato compagno della ministra Guidi. Secondo il gip i vertici dell’Eni erano “consapevoli”. Divieto di dimora anche per un dirigente della Regione. Sequestri nello stabilimento che tratta il petrolio estratto in Val d’Agri: rischi per produzione.

L’Eni sapeva. I vertici dell’Eni “qualificavano in maniera del tutto arbitraria e illecita” rifiuti pericolosi – derivanti dall’attività estrattiva e dal Centro Oli (Cova) di Viggiano (Potenza) – come “non pericolosi”, utilizzando quindi un “trattamento non adeguato” degli stessi scarti, e “notevolmente più economico”, e dati sulle emissioni in atmosfera “alterati”.

Dal Blog di Beppe GRILLO: Le dimissioni del ministro Guidi sono un’ammissione di colpa, dimostrano il coinvolgimento del ministro Boschi e del Bomba che fanno l’interesse esclusivo dei loro parenti, amici, delle lobby e mai dei cittadini. Devono seguire l’esempio della Guidi e dimettersi subito: la misura è colma. Che altro deve succedere perchè si schiodino dalla poltrona questi abusivi non eletti da nessuno?I cittadini vengono prima dei papà banchieri indagati e dei compagni petrolieri. Basta battute, basta supercazzole, basta balle. Renzie e la Boschi devono presentarsi dinanzi al Parlamento, dire la verità sui favori alle banche, ai petrolieri e alle lobby e andarsene. Nel video sopra CIOFFI (M5S) il 18 dicembre 2014 e in aula al Senato già denunciava l’emendamento “Total” ovvero il favore agli amici del petrolio che è costato la poltrona alla Guidi. Ascoltate con le vostre orecchie. Anche chi non vota M5S dovrebbe essere felice che in Parlamento c’è una forza che fa opposizione e che combatte per l’interesse generale e per il benessere dei cittadini. Ripeto, massima diffusione. Sono, questi, alcuni dei passaggi contenuti nelle ordinanze relative alle inchieste coordinate dai pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, e dalla pm della Dna, Elisabetta Pugliese, sullo smaltimento dei rifiuti e sulle emissioni del Centro Oli, e sulle procedure per la realizzazione del Centro Olio “Tempa Rossa” della Total, nell’area di Corleto Perticara (Potenza). Il primo filone d’inchiesta. Sul Centro Olio in Val d’Agri a Viggiano dell’Eni, l’indagine riguarda presunti illeciti nella gestione dei reflui petroliferi ed in tale contesto investigativo è stato notificato anche un divieto di dimora ad un ex dirigente del settore ambientale della Regione Basilicata. Il secondo filone d’inchiesta. Oggetto di indagine l’affidamento di appalti e lavori per l’infrastrutturazione del giacimento ‘Tempa Rossa’ della Total: secondo le indagini delegate alla Polizia, l’ex sindaca di Corleto Perticara si sarebbe adoperata a favore di alcuni imprenditori. Arrestati e indagati. Nell’indagine sono state poste agli arresti domiciliari dai carabinieri per la tutela dell’ambiente sei persone, funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza) dell’Eni e l’ex sindaca Pd di Corleto Perticara – dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri – perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”. I sei arrestati sono Rosaria Vicino, ex sindaco del Pd di Corleto Perticara; Vincenzo Lisandrelli (coordinatore ambiente del reparto sicurezza e salute all’Eni di Viggiano), Roberta Angelini (responsabile Sicurezza e salute dell’Eni a Viggiano), Nicola Allegro (responsabile operativo del Centro oli di Viggiano), Luca Bagatti (responsabile della produzione del distretto meridionale di Eni) e Antonio Cirelli (dipendente Eni nel comparto ambiente). I militari hanno eseguito anche un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti cautelari – emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta. Per l’ex vicesindaco, Giambattista Genovese, il gip Tiziana Petrocelli ha disposto il divieto di dimora nel comune. Con l’ex sindaca, sono accusati di “plurime condotte di concussione e corruzione”. Total: coinvolto compagno ministra Guidi. Fra gli indagati nel filone Total, anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra dello sviluppo economico Federica Guidi. Gianluca Gemelli, imprenditore e commissario di Confindustria Siracusa, è accusato di traffico di influenze illecite perché “sfruttando la relazione di convivenza che aveva col Ministro allo Sviluppo economico – si legge nel capo d’imputazione contenuto nell’ordinanza di misure cautelari – indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total” le qualifiche necessarie per entrare nella “bidder list delle società di ingegneria” della multinazionale francese, e “partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa”. L’intercettazione della ministra. E dagli atti dell’inchiesta spunta un’intercettazione della ministra che rischia di mettere in difficoltà il governo. “Domani dovremmo riuscire ad approvare quell’emendamento”, dice la Guidi a Gemelli. Nella stessa intercettazione viene citata anche Maria Elena Boschi. Nessuna delle due ministre è indagato. I sequestri a Viggiano. Inoltre, da fonti investigative e sindacali, si è appreso che sono stati eseguiti anche due decreti di sequestro nel centro oli di Viggiano con possibili conseguenze sulla produzione di petrolio: è in Val d’Agri, infatti, che si trovano giacimenti di idrocarburi di interesse nazionale. Interpellata, Eni non commenta e spiega che i legali del gruppo stanno analizzando la situazione: quando il quadro sarà completo saranno forniti commenti. Il gruppo sottolinea di stare collaborando con la magistratura. Fonte CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. 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