Ambiente e salute

Basilicata, Inchiesta petrolio: Vito De Filippo un altro indagato nel governo

By admin

April 13, 2016

13/04/2016 – Basilicata, inchiesta petrolio, indagato Vito De Filippo: «Favori in cambio di voti». Il sottosegretario alla Salute ed ex governatore della Basilicata (Pd) accusato di induzione indebita. Ma la sua posizione va verso l’archiviazione, secondo indiscrezioni dell’Ansa. Tra gli indagati anche la sua segretaria, Mariachiara Montemurro. Va verso una rapida definizione con richiesta di archiviazione – secondo quando apprende l’ANSA – la posizione del sottosegretario alla salute Vito De Filippo (Pd), indagato nell’inchiesta sul petrolio in Basilicata per il reato di corruzione per induzione a fini elettorali (art.319 quater CP). La richiesta di archiviazione potrebbe essere trasmessa al gip già nei prossimi giorni. Il sottosegretario De Filippo, si é presentato nel pomeriggio negli uffici della procura di Potenza ed ha chiesto di essere interrogato. Ha risposto alle domande dei pm Francesco Basentini e Laura Triassi, chiarendo tutti gli aspetti che ne hanno determinato l’iscrizione nel registro degli indagati. Gli si muovono addebiti legati ad un presunto ‘scambio’ di favori con l’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza) Rosaria Vicino (Pd): quest’ultima, alla vigilia di una consultazione elettorale, avrebbe ‘spinto’ in paese per persone della corrente di De Filippo, in cambio dell’interessamento di quest’ultimo per l’assunzione di un figlio della stessa Vicino, in un’azienda impegnata nelle estrazioni petrolifere. Il sottosegretario, durante l’interrogatorio, ha spiegato tutti i passaggi della vicenda, compreso il senso di alcune intercettazioini telefoniche, al punto – secondo quanto é trapelato – che molto presto i pm chiederanno l’archiviazione della parte di inchiesta che lo riguarda. Indagato il sottosegretario De Filippo – Il Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo (Pd), è indagato con l’accusa di induzione indebita nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata. La notizia è stata pubblicata da “La Repubblica” e dall’edizione della Basilicata del “Quotidiano del Sud”. Secondo quanto riportano i due quotidiani, De Filippo è indagato nel filone “Tempa Rossa”, il Centro Oli della Total a Corleto Perticara (Potenza), per i suoi rapporti con l’ex sindaco del paese, Rosaria Vicino (Pd), ai domiciliari dallo scorso 31 marzo. Tra i nuovi indagati, oltre a De Filippo, vi sarebbe anche la sua segretaria, Mariachiara Montemurro, consigliera comunale in quota Pd a Gallicchio (Potenza). Il reato di cui De Filippo è accusato sarebbe da mettere in relazione proprio con i suoi rapporti con Vicino. Nell’ordinanza eseguita il 31 marzo erano riportate intercettazioni telefoniche in cui Vicino parlava della necessità di “sistemare” uno dei suoi figli all’Eni: per riuscirci avrebbe chiesto l’intervento del sottosegretario (che è stato presidente della Regione Basilicata per otto anni, dal 2005 al 2013). Altre registrazioni telefoniche registravano l’impegno di Vicino a sostegno di liste elettorali con esponenti politici vicini a De Filippo, come la stessa Montemurro. Quest’ultima veniva utilizzata da De Filippo come “canale” di comunicazione con Vicino per informarla dei progressi nell’attività per arrivare all’assunzione del figlio.

Noe, Eni risparmiò 40-100 mln sullo smaltimento – L’Eni ha risparmiato dai 40 ai 100 milioni dal settembre 2013 al settembre 2014, smaltendo in modo irregolare i rifiuti liquidi del Centro Oli di Viggiano, in provincia di Potenza. Lo hanno riferito i carabinieri del Noe potentino nel corso di una audizione a Roma alla Commissione interparlamentare sulle ecomafie, a Palazzo San Macuto a Roma.

Indagine su danni alla salute – La procura di Potenza sta compiendo accertamenti per scoprire eventuali conseguenze per la salute dei lavoratori e della popolazione dalle emissioni in atmosfera del Centro Olii di Viggiano. Lo ha reso noto il comandante dei carabinieri del Noe, il generale Sergio Pascali, riferendo alla Commissione bicamerale sulle ecomafie. La procura del capoluogo lucano sta incrociando le segnalazioni di malattie da parte di lavoratori entrati nel centro con i dati delle strutture sanitarie potentine. “Solo all’esito di questa perizia si potranno valutare eventuali effetti lesivi sulla comunità lucana”, ha detto Pascali. Il generale ha spiegato in Commissione che al momento il reato di disastro ambientale non e’ stato contestato dagli inquirenti perche’ “allo stato non sono emersi elementi per collegare le emissioni con patologie riscontrate nelle persone”.

Eni, pieno rispetto della legge – Nelle sue attività al Centro Oli di Viggiano l’Eni sostiene di aver sempre agito “nel pieno rispetto della legge”. Lo confermano “tutte le operazioni” effettuate in materia “qualità dell’ambiente, corrette procedure di reiniezione e stato di salute dei dipendenti”, hanno detto, in una conferenza stampa a Potenza, gli esperti consultati dall’Eni per giudicare le sue attività.

Boschi, piena fiducia De Vincenti – “Non si ravvisano motivi di valutazione diversa rispetto alla fiducia nell’operato del sottosegretario De Vincenti, che il governo conferma”. Lo dice nell’Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi rispondendo a un question time di M5S in cui si chiedevano le ragioni delle mancate dimissioni del sottosegretario. FONTE

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