Ambiente e salute

Davide Casaleggio al M5S: “Avanti con il sogno di mio Padre, chi condivide non molli”

By admin

April 30, 2016

29/04/2016 – Milano, via Morone, stradina del centro a due passi dallo scrigno del Poldi Pezzoli. M5S, tutti a Milano per mettersi d’accordo sulla fondazione per il post-Casaleggio. Nel quartier generale di Milano, dove si trova il sistema operativo che promette di incarnare struttura e istanza decisionale ultima del movimento Tra la boutique di un parrucchiere e le vetrine di un antiquario si apre un ingresso discreto che nasconde più che indicare l’accesso alle scale dei tre piani del palazzo: è il quartier generale della Casaleggio Associati.

La cifra di Gianroberto Casaleggio è sempre stata quella di tenere la sede milanese lontana dal via vai, accessibile a pochi invitati ben selezionati per non farne un luogo di pellegrinaggio per gli scontenti. Ma dopo la sua scomparsa i malumori nel M5S, lato Senato, sono cresciuti. E allora via, tutti a Milano per mettersi d’accordo subito su forme e modi di gestione di Rousseau, il sistema operativo che promette di essere il M5S stesso: struttura e istanza decisionale ultima .

Così locali dell’azienda che ha ideato, sviluppato e lanciato il M5S negli ultimi tre giorni sono stati un porto di mare. Deputati tanti, senatori un po’ meno. Martedì il direttorio per il primo vertice operativo con Davide Casaleggio dopo la scomparsa del padre. Poi via via i vari responsabili delle aree di Rousseau: Morra, Toninelli, Di Stefano, Taverna.

Ieri è stato il turno della senatrice Nunzia Catalfo che guida i suoi a palazzo Madama come capogruppo di turno. Si occuperà del portale Lex, la parte di Rousseau che consente (è già attivo da mesi separatamente dal resto) di comporre le proposte di legge insieme agli attivisti generando quel meccanismo di creazione legislativa partecipata che Gianroberto Casaleggio aveva posto alla base della sua creatura politica.

Ma Davide Casaleggio e Catalfo hanno parlato anche di equilibri interni. I senatori, si accennava, sono sul piede di guerra. Esclusi dalla partecipazione al direttorio, messi spesso di fronte al fatto compiuto nelle decisioni che contano, membri di una camera alta che, se dovesse passare il referendum costituzionale di ottobre, cambierebbe compiti e modalità di elezione: in molti lamentano di sentirsi sempre più marginali e cercano sponde tra i colleghi critici alla Camera.

Lo scatto in avanti impresso da Di Maio sulla questione della sua candidatura al palazzo Chigi per i Cinquestelle alle prossime politiche ha infastidito chi al Senato avrebbe voluto utilizzare il percorso decisionale, i cui esiti a favore del giovane vicepresidente della Camera nessuno mette in dubbio, per recuperare terreno e centralità in un M5S che ormai è a trazione-Montecitorio.

Ed è proprio per calmare gli animi e riguadagnare la fiducia dei colleghi di stanza a palazzo Madama che i vertici M5S stanno spingendo sull’acceleratore nella “messa su strada” di Rousseau. Un passaggio delicato e cruciale per una ragione precisa: alcuni dei senatori hanno un proprio peso specifico decisivo a livello locale nell’organizzazione dell’attivismo e nella raccolta del consenso e averli contro a meno di due mesi dalle amministrative rischia di far fallire gli obiettivi minimi che si sono dati i Cinquestelle: prendere almeno una delle grandi città in palio e avvicinarsi il più possibile a quota cento nei comuni amministrati. (lastampa.it)

15/04/2016 – Il giorno dopo il funerale Davide Casaleggio ricorda il padre, Gianroberto, scomparso pochi giorni fa. Lo fa usando il blog di Beppe Grillo. “Aveva l’audacia di vedere il futuro prima degli altri e di crederci anche quando gli altri ne diffidavano”. E ripete l’appello a perseguire il suo sogno di cambiare il Paese: “Chi condivide il suo sogno lo persegua senza mollare mai come ha fatto lui, fino alla fine”. “Volevo scrivere due parole su mio padre – scrive Davide Casaleggio – perché molti non lo conoscevano veramente e per me è stato un padre fantastico ed è bello essere orgoglioso del proprio padre come lo sono io. Il suo essere riservato e allergico ai riflettori ai più lo rendevano sconosciuto. Era ostinato, sua zia mi raccontava che fin da piccolo per ottenere i suoi giornalini non faceva i capricci, ma si stendeva direttamente sui binari del tram, e con il blog era lui in prima persona a battagliare contro i troll, la sua mania erano i dettagli, nulla passava se i dettagli non erano sistemati. Ma era soprattutto un grande lavoratore, nessun giorno era veramente vacanza in particolare i week end. Fino a quando ha potuto camminare è sempre voluto andare in ufficio, tutti i giorni, e il suo sguardo non si staccava mai dal futuro”. L’aneddoto sulla felicità “Ma oggi – prosegue il figlio di Casaleggio – volevo raccontarvi una storia per farvi capire quale è stata la sua vita. Un gruppo di 50 persone stava frequentando un seminario. Improvvisamente l’oratore si fermò e decise di fare un’attività di gruppo. Iniziò a dare un palloncino a ciascuno dei 50 seminaristi. Ad ognuno fu chiesto di scrivere con un pennarello il proprio nome su di esso. Poi tutti i palloncini furono raccolti e messi in un’altra stanza. Una volta riempita la stanza di palloncini, l’oratore chiese ai 50 seminaristi di rientrare dentro e trovare il palloncino col proprio nome entro 5 minuti. La scena fu questa: tutti erano freneticamente alla ricerca del palloncino col proprio nome, ognuno si scontrava con l’altro, spinte, gomitate… nella stanza regnava il caos totale! Allo scadere dei 5 minuti nessuno riuscì a trovare il proprio palloncino. Vista la prova fallimentare – continua Davide Casaleggio – ad ognuno di loro fu chiesto di raccogliere un palloncino qualsiasi e darlo alla persona che aveva scritto il nome su di esso. In pochissimi minuti tutti avevano in mano il proprio palloncino! A questo punto l’oratore disse: Questo è esattamente ciò che sta accadendo nella nostra vita. Tutti siamo alla ricerca frenetica della felicità, giriamo come delle trottole, ma non riusciamo a trovarla. La nostra felicità sta nella felicità delle altre persone. Rendete loro felici e avrete la vostra felicità. Mio padre – conclude Davide sul blog – non ha mai tenuto per sé palloncini, ma li ha sempre donati agli altri con il sogno di cambiare in meglio questo Paese. Chi sente di aver ricevuto un palloncino da mio padre lo conservi con cura. Chi condivide il suo sogno lo persegua senza mollare mai come ha fatto lui, fino alla fine”. FONTE

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