Ambiente e salute

Forestale spacca Italia in due: i Carabinieri svelano il pasticcio del Governo Renzi!

By admin

June 30, 2016

30/06/2016- L’abolizione del Corpo Forestale dello Stato è un gran pasticcio. Ma stavolta a dirlo non è solo il MoVimento 5stelle ma il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, intervenuto in Commissione Difesa per le audizioni nell’ambito dell’esame dello schema di decreto Madia per la soppressione del CFS. Ecco cosa abbiamo scoperto: interpellato dai deputati 5stelle, Del Sette ha candidamente ammesso che su 20 Regioni 15 avranno una polizia ambientale militare, in seguito appunto all’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, e 5, quelle a statuto speciale, continueranno ad avere una polizia ambientale civile attraverso i Corpi Forestali Regionali che, contrariamente all’obiettivo del Decreto Madia di razionalizzare le risorse e ridurre gli sprechi, crea invece una sovrapposizione di funzioni.

La riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Madia che aveva l’obiettivo di tagliare costi e semplificare non fa altro che complicare le cose e spaccare l’Italia in due. È significativo a tale proposito come le dichiarazioni di Del Sette smentiscano quelle del capo del CFS, Cesare Patrone, anch’egli presente oggi per le audizioni, il quale aveva invece sostenuto che la riforma Madia avrebbe risolto le incongruenze con le Regioni a statuto speciale.

Non è ancora chiaro inoltre se, nell’ambito dell’assorbimento dei 7mila agenti del CFS nell’Arma dei Carabinieri sotto la voce ‘ruolo ad esaurimento’, sarà garantita l’esclusività della funzione di polizia ambientale una volta che tutti gli attuali agenti del CFS saranno andati in pensione. Nessuna risposta inoltre da Patrone sull’esito del referendum interno a seguito del quale 4mila donne e uomini si sono espressi contro la militarizzazione del CFS che contraddice le sue dichiarazioni secondo cui i dipendenti sarebbero favorevoli all’assorbimento nei Carabinieri. Con l’ingresso nell’Arma, infatti, gli agenti della Forestale non avranno più diritti sindacali né potranno diffondere liberamente informazioni sulla loro attività (ecomafie, inquinamento ambientale, bracconaggio ecc.) ma dovranno sottostare a più rigide procedure di autorizzazione. Come i militari, appunto.

Visti i tanti punti irrisolti e le contraddizioni che stanno emergendo dalle testimonianze delle diverse forze di polizia sul decreto Madia, chiediamo che il provvedimento sia sospeso immediatamente fino a quando non saranno chiarite queste ed altre incongruenze. FONTE

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